Perché tutto è possibile a Dio



Lampada per miei passi è la Tua Parola, luce sul mio cammino

(Salmo 118)


Dio ti benedica !



VANGELO DEL GIORNO

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 10,17-27

In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».

Parola del Signore.



COMMENTO DI DON LUIGI MARIA EPICOCO

Il coraggio di osare

Il giovane che corre incontro a Gesù e lo prega in ginocchio è colui che più di tutti nel Vangelo rende visibile la richiesta che c’è nel cuore di ogni uomo e di ogni donna di tutti i tempi:

«Maestro buono, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?».

È la richiesta di come si fa per essere felici. C’è una stagione della nostra vita in cui più di tutte le altre stagioni noi siamo più disposti a dire ad alta voce questo desiderio di felicità, e solitamente è il tempo della giovinezza, poi però è come se per paura che non esista nessuna felicità, o per paura di essere delusi, o di soffrire, cominciamo a nascondere questo desiderio fino a quasi a cancellarlo. Ma che vita è senza più il desiderio di essere felici? Che vita è la nostra se non esiste una vita eterna che rende questo nostro istante pieno di significato? Gesù però procede gradualmente ricordando a questo ragazzo che non basta desiderare di essere felici, bisogna essere disposti anche a fare la propria parte, la propria porzione di fatica:

“Tu sai i comandamenti: “Non uccidere; non commettere adulterio; non rubare; non dire falsa testimonianza; non frodare nessuno; onora tuo padre e tua madre”»”.

Questo ragazzo però tutto questo lo vive da sempre, gli manca però il coraggio di osare:

“Gesù, guardatolo, l’amò e gli disse: «Una cosa ti manca! Va’, vendi tutto ciò che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi»”.

Sappiamo che questo ragazzo se ne torna a casa triste perché non riesce a osare, ma rimane una lezione immensa: nessuno può renderti felice se non sei disposto a disobbedire alle tue paure. Non puoi visitare posti nuovi se poi non sei disposto a lasciare il rassicurante porto dove è ancorata la tua nave. 

Fonte: nellaparola.it



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