State attenti a voi stessi!
08 novembre 2021
LUNEDÌ DELLA XXXII SETTIMANA DI TEMPO ORDINARIO
Lampada per miei passi è la Tua Parola, luce sul mio cammino
(Salmo 118)
Dio ti benedica !
Beato Giovanni Duns Scoto
Il più grande filosofo e teologo di lingua inglese del suo tempo nacque probabilmente alla fine del 1265 o all’inizio del 1266, a Duns, pochi chilometri a ovest di Beerwick-upon-Tweed, in Scozia..
Eremita
VANGELO DEL GIORNO
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 17,1-6
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«È inevitabile che vengano scandali, ma guai a colui a causa del quale vengono. È meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. State attenti a voi stessi!
Se il tuo fratello commetterà una colpa, rimproveralo; ma se si pentirà, perdonagli. E se commetterà una colpa sette volte al giorno contro di te e sette volte ritornerà a te dicendo: “Sono pentito”, tu gli perdonerai».
Gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe».
PAROLE DEL SANTO PADRE
Lo scandalo è brutto perché lo scandalo ferisce, ferisce la vulnerabilità del popolo di Dio e ferisce la debolezza del popolo di Dio e tante volte queste ferite si portano per tutta la vita. (…)
Quanti cristiani col loro esempio allontanano la gente, con la loro incoerenza, con la propria incoerenza: l’incoerenza dei cristiani è una delle armi più facili che ha il diavolo per indebolire il popolo di Dio e per allontanare il popolo di Dio dal Signore.
Dire una cosa e farne un’altra. (Omelia da Santa Marta, 13 novembre 2017)
Fonte: vaticannews.va
COMMENTO DI DON LUIGI MARIA EPICOCO
Contro ogni evidenza
“Se un tuo fratello pecca, rimproveralo; ma se si pente, perdonagli. E se pecca sette volte al giorno contro di te e sette volte ti dice: Mi pento, tu gli perdonerai». Gli apostoli dissero al Signore: «Aumenta la nostra fede!».”
La logica che Gesù annuncia ai suoi discepoli non si basa più sul buon senso, perché il semplice buon senso statisticamente ad un certo punto decreterebbe un numero massimo di volte in cui concedere il perdono a un fratello che sbaglia. In fondo tutti sappiamo che “perseverare è diabolico”. Ma Gesù non annuncia un Vangelo che si basa sulle statistiche della logica ma sull’imprevedibilità dell’amore gratuito che non usa più la matematica, ma l’infinita possibilità di dare una possibilità a chi sbaglia. In fondo non è così che siamo amati da Lui? Dio non è per noi sempre Colui che ci concede un’infinita seconda possibilità? Ma credo che abbiano ragione i discepoli a chiedere un aumento della fede, e non una ferma convinzione logica o intellettuale sul perdono. Non ci sono argomenti convincenti che motivano davvero il perdono, ma solo una forte fede che ci fa osare contro tutto e contro tutti. Una fede che sa andare contro ogni evidenza. Una fede che sa essere l’ultimo grande baluardo contro cui il male ricevuto va a sbattere.
“Se aveste fede quanto un granellino di senapa, potreste dire a questo gelso: Sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbe”.
Ecco perché la prova vera se abbiamo o no fede non si gioca sulla nostra preparazione teologica ma sulla concreta possibilità che ci diamo di perdonare e di lasciarci perdonare. È un profondo atto di fiducia nei confronti di Dio mollare la presa delle nostre ferite e dell’istinto di vendetta e giustizia che riempie le nostre notti insonni e i nostri ragionamenti più nascosti. È consegnare a Lui tutto con la consapevolezza che nessuno più di Lui può fare giustizia in un modo tale che il male non continui a fare male.
Direbbe San Paolo “vinci il male con il bene” (Rm12,21).
Fonte: nellaparola.it