PREGHIERA : LE SETTE OFFERTE AL PREZIOSISSIMO SANGUE DI GESU ...

(…) Egli, sebbene avesse in animo di scrivere un vero e proprio trattato sul culto e la devozione al Preziosissimo Sangue, preso dalla sua ardennte e vastissima attività apostolica e stroncato anzitempo dalla morte, non ne ebbe la possibilità.

La raccolta dei suoi Scritti forma un complesso di circa 25 grossi volumi e altro materiale è andato certamente perduto.

Dice il Contegiacomo: «Il grosso degli scritti è forma­to dall’Epistolario: sul nostro argomento è una preziosa miniera. Non che le lettere trattino mai di proposito ed espressamente del Prez.mo Sangue, ma da ognuna tra­pela un raggio di luce, ognuna ci dona, senza posa ed artificio, gocce di Sangue, rappresentato da esclamazio­ni che fanno trasalire, da sentenze, da massime, dove il pensiero teologico è densissimo, da brevi preghiere che rivelano l’anima infiammata del Santo».

Da questi scritti abbiamo tolto i brani che pubbli­chiamo, perché siamo certi che costituiscono materia di profonda meditazione e perciò di grande utilità spiri­tuale. Li abbiamo riportati con fedeltà, servendoci di un bel lavoro del P. Rey. Per una più facile comprensione per tutti abbiamo creduto meglio tradurre le frasi lati­ne.

A chi desidera un’idea più completa della spirituali­tà del Santo, basata sul Sangue di Cristo, consigliamo la lettura dei seguenti libri: Rey: IL SANGUE DI CRI­STO NEGLI SCRITTI DEL ROMANO GASPARE DEL BUFALO. L. Contegiacomo – S. GASPARE DEL BUFA­LO: VITA, TEMPI, CARISMA.

– Vorrei avere mille lingue per intenerire ogni cuore verso il Sangue Preziosissimo di Gesù. E’ questa una devozione fondamentale che abbraccia tutte le altre: essa è la base, il soste­gno, l’essenza della pietà cattolica. La devozione al Preziosissimo Sangue, ecco l’arma dei nostri tempi! (Scritti).

– Oh! quanto mi interessa questa divozione. Io debbo confessarlo, ciò che ho nella mia li­mitazione (di forze, danaro, capacità) tutto me lo impiego per sì gran bene. Questo è il prezzo della Redenzione, questo il motivo della mia fiducia onde salvarmi; a questa divozione io voglio consacrare la mia vita e per applicare il Divin Sangue sono io sacerdote. (Let. 5, f. 71).

– In tutto l’Orbe il Divin Sangue ha da ripur­gare la terra. Ecco in che consiste lo spirito della divozione nostra. (Cr. pag. 358).

– Non v’ha poi dubbio che la divozione del Divin Sangue è la mistica arma dei tempi: ipsi vicerunt draconem propter Sanguinem Agni! Ed oh! quanto più dobbiamo propagarne le glo­rie. (Let. 8).

– Il Signore in ogni tempo ha suscitato delle divozioni atte a porre argine al torrente delle iniquità. Ma se in altri tempi la Chiesa la ve­diamo… combattuta or contro un dogma or contro un altro, nei tempi nostri però la guerra è alla Religione nella totalità, è al Crocifisso Signore. Convien dunque riprodurre le glorie della Croce e del Crocifisso… ora necessita ri­dire ai popoli a qual prezzo sian ricomprate le anime. Convien far conoscere per quali vie il Sangue di Gesù monda le anime… convien ram­mentare che questo Sangue si offre ogni mat­tina sull’altare. (Regol, pag. 80).

– Ecco a che attende la nostra divozione, il nostro titolo! Questo Divin Sangue si offre di continuo nella Messa, questo si applica nei Sa­cramenti; questo è il prezzo della salute; è, per ultimo (infine), l’attestato dell’amor di Dio fatto Uomo. (Cr. pag. 186).

– Se gli altri Istituti si danno carico di propagare chi l’una chi l’altra divozione, questo delle Missioni deve essere inteso alla propaga­zione di quella divozione che tutte le altre rac­chiude, del prezzo cioè di nostra Redenzione. (L. f. 226).

– Questo Titolo (del Prez.mo Sangue da dare all’Istituto) deriva da ciò che abbiamo nelle S. Scritture: Ci hai redenti, o Signore, col tuo Sangue e ci hai fatto Regno per il nostro Dio e sacerdoti. Noi dunque ecclesiastici siamo insi­gniti del carattere sacerdotale per applicare alle anime il Divin Sangue. Questo si offre nel Divin Sacrificio e questo si applica nei Sacramenti, questo è il prezzo di redenzione, questo è ciò che presentar possiamo al Divin Padre per la riconciliazione dei peccatori… In questa devo­zione noi abbiamo i tesori della Sapienza e della Santità, in questo il nostro conforto, la pace, la salute. (Regola-idea generale dell’Ope­ra pag. 6).

– Questa divozione si è di essenza nel Cri­stianesimo, venerata dalla Chiesa, quam acqui­sivit Sanguine suo… Prescrisse Iddio agli Ebrei di tingere in Egitto di sangue le loro porte, per essere liberi dalla spada vendicatrice, in quan­toché si allude a quel mezzo di eterna salute, che avrebbe liberato le anime nostre dalla schia­vitù dell’inferno. A ciò aggiungesi quello che avverte l’Apostolo, che se il Sangue dei capri e dei vitelli santifica ciò che è immondo, quanto più il Sangue di Cristo monderà le nostre ani­me? Basta concludere con S. Bernardo: Il San­gue di Cristo grida come una tromba e con S. Tommaso: Il Sangue di Cristo è la chiave del Paradiso. Ma non conviene, per dir tutto in po­co, ciò che avverte S. Paolo: Pacificando col Sangue della sua Croce sia ciò che è nella terra, sia ciò che è nei Cieli?

I peccatori ne abusano orrendamente ed il Signore va dicendo nel trasporto del suo amore: quale utilità nel mio Sangue? Dunque vi sia chi ne procuri con sacro solenne culto l’adora­zione di compenso ed insieme ne predichi ai popoli le glorie, facendo rilevare che in questa devozione è compendiata la fede istessa. Infatti in essa fan centro gli oracoli profetici, i vati­cini, i sacrifici dell’antica alleanza: Laverà nel vino la sua stola e nel sangue dell’uva il suo pallio… Che fece Mosè? Prendendo il libro lo asperse di sangue dicendo… questo è il sangue del testamento che vi inviò Dio… Tutto sarà mondato nel sangue… e senza effusione di san­gue non ci sarà perdono. (Regol. pag. 80/r).

– Vedo talvolta nella mia mente una molti­tudine di operai evangelici che vanno gradata­mente per tutta la terra col calice santo di Redenzione, offrendo al Divin Padre il Divin Sangue… ed insieme applicandolo alle anime… e mentre tanti abusano del prezzo di Reden­zione vi sia uno stuolo di anime che cerchino di compensare i torti che riceve Gesù. (Cr. pag. 364).

– Le altre divozioni sono tutti mezzi a faci­litare la pietà cattolica, ma questa si è la base, il sostegno, l’essenza. Le altre divozioni, pro­dotte nei vari tempi, presentano un’epoca di principio, sempre santo, sempre lodevole; que­sta è così antica che rimonta fin dal momento che Adamo peccò e perciò fu chiamato Gesù: Agnello svenato fin dalla creazione del mondo! (Regol. pag. 80).

– E’ il Divin Sangue l’offerta da presentarsi all’Eterno Genitore, essendo scritto: Pacificans per sanguinem crucis eius sive quae in coelis, sive quae in terris sunt. Questa divozione di­rò così, apre le porte della divina Misericordia ed addita l’unico mezzo stabilito alla concilia­zione: Giustificati nel suo Sangue saremo per esso salvi dall’ira. (Cr. pag. 409).

– Con le opere apostoliche si cerca dare un culto di compenso ai Misteri di nostra reden­zione, dei quali tanto si abusano i peccatori, si risveglia nelle anime l’idea grande dell’inestima­bile prezzo di nostra eterna salute. Ci hai re­denti col tuo Sangue… Siete stati infatti com­prati…; si animano i traviati a sperare il per­dono dei falli commessi, mentre: Cristo ci ha amati e ci ha lavati nel suo Sangue. S. Caterina da Siena, ai tempi dello scisma, ebbe lume dal Signore che a quella divozione era legata la pace della Chiesa. (Regol. pag. 69).

– La devozione al Sangue di Cristo apre le porte alla divina misericordia; di questa de­vozione abbiamo oggi bisogno per impetrare le grazie del Signore; per essa oh! quante bene­dizioni del clementissimo Iddio! Se i popoli tornano nelle braccia della misericordia e si mondano nel Sangue di Gesù Cristo tutto si acco­moda: perciò i ministri del Santuario devono applicare alle anime il Sangue divino e manife­stare i frutti della misericordia. (Scritti).

– Il Signore ci presenta il Mar Rosso (sim­bolo del mistero del suo Sangue) per il quale si coltiva e innaffia la mistica terra inaridita delle anime per le colpe e si appresta al pec­catore la strada onde uscir dall’Egitto (imma­gine del mondo corrotto) e al penitente, non che alle anime ardenti di amore verso Gesù, si dà stimolo ed eccitamento ad andar naufra­ghi in questo misterioso mare, onde essere trionfo della bontà di un Dio Redentore. (Scritti).

– Nei tempi attuali pubblica recita della Co­roncina, divozione e culto del Divin Sangue! Nel Mese di giugno (allora era giugno il mese con­sacrato al P. Sangue) si animino i popoli a me­ditare i misteri dell’amore di Gesù nell’averci redento con prezzo inestimabile del suo Divin Sangue.

Preghiamo nell’imminente mese perché il Di­vin Sangue operi prodigi. (Lett. 1,125).

– Più si propaga questa divozione e più si avvicineranno le maggiori copie di benedizioni (Lett. 3).

– Eccoci alla festa del Divin Sangue… che festa di amore… è mai questa! (4 lett.). Oh! giorno beato in cui i Cieli stillano dolcezza! (lett. 8).

– L’adorare il Prezzo inestimabile di nostra Redenzione è l’oggetto il più tenero che pos­siamo noi proporci. Da questo ne sono a noi derivati i tesori della sapienza e della santità, in virtù del Divin Sangue, la gloria santa del Cielo. (Pred. Fasc. 13 pag. 39). Fidiamo nei me­riti del Divin Sangue, devozione del nostro cuo­re. (Lett. f. 333).

Non cessi di promuovere sì importante devo­zione dalla quale deriverà la pace della Chie­sa. (Scritti).

– E’ di Dio la Chiesa, perché acquistata col suo Sangue! (Pred. pag. 423). Se nella legge an­tica una goccia di quel sangue che volevasi offerire non poteva cadere se non in una terra vergine… non sarà più sacro il santo Tempio di Dio? Non sacri quei vasi che racchiudono tutto il Corpo, il Sangue, l’Anima di Gesù Cristo? (Pred. pag. 70).

– Ecco le glorie del Sacerdozio, instituito per applicare alle anime il Prezzo di redenzione, af­finché il Divin Sangue non sia, per nostra colpa, invano sparso. (Cr. pag. 311).

– (Ad un sacerdote vessato dal demonio). Non abbiamo ancora resistito fino allo spargì­mento di sangue. Coraggio nello stare con Gesù Cristo sulla croce a difendere la santità, la virtù e vincendo il dragone infernale col Divin San­gue… Si comincia con coraggio a patire si pro­siegue con ilarità d’amore e se ne gustano i pregi. Si trova la nostra gloria finalmente nei patimenti per la nostra tenerissima divozione. (Pred. pag. 441).

– E questo il linguaggio della verità, essen­do ben noto che l’inferno freme a questa pa­rola: Divin Sangue. (Scritti).

– Andate, date fuoco, infiammate ogni cosa! (Esortazione agli apostoli del divin Sangue).

– Il demonio farà di tutto per impedire un tanto bene, essendo scritto: Essi vinsero il dra­gone per il Sangue dell’Agnello! (Pred. f. 2 pag. 13). Gesù l’ha redenta col suo Sangue, di che teme? (Lett. X f. 189).

– Quanto è stato il desiderio ch’ebbe Gesù in tutta la sua vita mortale di spargere il suo Sangue… altrettanto grande è il suo desiderio, che tutti ne approfittino, che tutte le anime ne siano partecipi, aprendo nelle sue piaghe… fon­te di misericordia, fonte di pace, fonte di devo­zione, fonte di amore che tutte le anime chiama a dissetarsi. E perché infatti ha istituito i Sa­cramenti, che sono come i canali per i quali ci si comunicano i meriti di questo Preziosissimo Sangue? Perché lo offre di continuo all’Eterno Padre? Perché ha risvegliato nel cuore di tanti fedeli… una simil divozione? Se non perché ar­dente è la brama del suo Cuore che tutti dai fonti sagratissimi delle sue Piaghe ottenghino per mezzo di questo Sangue le acque delle sue grazie? Ma che mostruosa ingratitudine è il non profittarne e trascurare un mezzo così efficace per salvarsi! (Pred. 3 f. 5 pag. 692).

– Osservate la tenerezza d’amore nel modo con cui lo sparge il Divin Sangue! Ohimè, ovun­que volgo lo sguardo, o nella flagellazione, o nella coronazione di spine, tutto a tenerezza mi muove. Gesù è ricoperto di Sangue. (Regol. pag. 441).

– Il pensiero… che addolorò il Salvatore si fu il rilevare che tanti per loro colpa non si sa­rebbero approfittati della Redenzione e del suo Divin Sangue. Or sì questo sì fu il motivo prin­cipale dei spasimi atroci. (L. 7 pag. 195).

– Eccoci alla festa del Divin Sangue… Che festa di amore verso Gesù è mai questa! Ah! si, amiamo Gesù incessantemente. Vedere Gesù che gronda Sangue è un apparato di religione a far gran bene per la salute eterna nostra e per i nostri prossimi. (IV l. pag. 89).

– Da questa divozione si ravviva la memoria del Battesimo, ove il Divin Sangue ripurgò le nostre anime. (Regol. pag. 80). Per voi tiene aperte le braccia G. Crocifisso. Egli vi aspetta per accogliervi nel Sacramento della Confessio­ne… Nel punto estremo il Divin Sangue sarà il vostro conforto. (Cr. pag. 324).

– Soprattutto la nostra fiducia sia nei meriti del Prezioso Sangue di G. Cristo! (L. III f. 322). Non dimenticate che tra il Padre Eterno e noi c’è di mezzo Gesù Cristo… il Sangue di Gesù grida, chiedendo per noi pietà… (Pred. pag. 429).

– Il SS. Sacramento sia il centro del nostro cuore. E’ la mistica cella vinaria, ove Gesù Cri­sto rapisce e a sé chiama i nostri affetti. Pro­siegua pure a trovare il Paradiso in terra nel SS. Sacramento… (Cr. 3 f. 232). Dice S. Agostino che G. Cristo istituì questo Sacramento sotto le specie di pane e di vino per dinotare che, sic­come il pane si fa di molti granelli… i quali si uniscono in uno ed il vino di molti grappoli d’uva, così di molti fedeli che si comunicano… si fa un corpo mistico. (Did. fase. 16 pag. 972). – La divozione al Divin Sangue ognora più mi anima alle glorie del Crocifisso. (L. 5 pag. 329). Il Crocifisso sia il nostro libro; quivi leggiamo per operare… allegramente fra le croci! (L. 2 pag. 932). In questo libro apprendiamo l’umiltà profonda, la pazienza invitta, e la soave indu­striosa carità, onde chiamar anime all’amor suo. (L. V. pag. 243). Il Crocifisso è per noi un al­bero mistico di salute. Beata quell’anima che se ne sta sotto l’ombra di questa pianta e va raccogliendo da essa frutti di santità e di para­diso. (L. IV. pag. 89). Ahimé! vedere Gesù Cro­cifisso sulla croce vittima di carità e continuare a peccare? Vederlo esangue e tutto piaghe e in­crudelire contro di Lui? (Pred. pag. 464). La cro­ce è una gran cattedra. Vi dice Gesù: la croce vi ricorda che io fino all’ultima stilla ho versato il mio Sangue! (Pred. pag. 356). Ma che leggere­mo nei forami delle piaghe di Gesù Crocifisso, se non che essere Gesù la mistica pietra ripercossa dalla verga… per cui noi abbiamo a torrenti quelle mistiche acque che simboleggiano le di­vine grazie provenienti dal Divin Sangue?… (Pred. ivi).

– La divozione al Sangue Preziosissimo di Gesù di quali ricchezze rende l’anima adorna! Distinguiamo tre stati nei quali può trovarsi:
stato di peccato,
stato di grazia,
stato di perfe­zione.
Stato di peccato. – Il Sangue di Gesù è il fondamento della speranza nella Divina Miseri­cordia:

1° – Perché Gesù è avvocato… Presenta Egli le sue piaghe ed il suo Sangue melius lo­quentem quam Abel.

2° – Perché Gesù mentre prega il suo Genitore… cerca il peccatore nell’ef­fusione del suo Sangue… oh! come le strade sono imporporate di sangue… ci chiama Egli con tante bocche, quante sono le sue piaghe.

3° – Ci fa conoscere l’efficacia del mezzo di con­ciliazione, il suo Sangue. Egli è la vita. Egli pacifica sia le cose che sono sulla terra, sia quelle che sono nei Cieli.

4° – Il demonio cerca di abbatterla…, ma Gesù è il conforto: Come puoi dubitare che io non sia per perdonarti? Guardami nell’orto mentre sudai Sangue, guar­dami sulla croce…

Stato di grazia. – Convertita l’anima, affin­ché sia perseverante, la conduce Gesù alle pia­ghe… e le dice: Fuggi, o figlia, dalle occasioni… altrimenti tu mi apriresti di nuovo queste pia­ghe! Ma per operare la Grazia, i Sacramenti, non è tutta una continua applicazione dei mezzi del Sangue di Cristo? Ma per operare conviene portare la croce… Cresce l’anima nella cogni­zione e rileva come Gesù, innocente, nulla aveva a scontare per sé eppure: sarebbe bastata una goccia, ne volle versare un fiume! Ed ecco (l’anima) comincia a partecipare della vita illu­minativa… e non cede all’urto del nemico… vede Gesù grondante Sangue ed abomina la vanità… Passiamo alla vita illuminativa e vediamo come tutte le ricchezze le abbiamo in Sanguine Agni… Medita a pié della croce e vede che tutti si sono salvati nella fede del venturo Messia… Prosiegue a rilevare le glorie del­la Fede nella propagazione del Vangelo… Gli Apostoli andavano santificando il mondo in Sanguine Agni… Prosiegue a considerare come per i meriti di Gesù ha le sue ricchezze… co­nosce in sé la sua miseria e prende in mano il calice… Prenderò il calice della salvezza. Vede l’anima come nel Sangue di Cristo rende grazie dei benefici ricevuti. Vede l’anima che per im­petrar grazie altro non c’è che offerire il San­gue… La Chiesa non fa orazione che non alluda ai meriti del Sangue di Gesù…

L’anima ognora più che medita per il dolor di aver peccato… ed il Sangue Salvatore la con­forta… vede cosa sia offender Dio, va quindi esclamando: « Chi di nuovo vorrà aprire le sue piaghe? ».

Stato di perfezione. – L’anima illuminata a pié della Croce cerca il modo onde unirsi con

intima relazione d’amore al suo diletto Signo­re, il quale va dicendo all’anima illuminata: A­more langueo.

1° – Ama la perfezione… pensa che solo Dio è felicità… medita specialmente le idee sulla Redenzione, in ispecie nel veder con quale carità Gesù Cristo giunse a versare il Sangue fino all’ultima stilla. Languisce d’amore ed esclama: Oh! Sangue prezioso del mio Signore, che io ti benedica in eterno! Tutto ciò riunisce nell’anima tali concetti di amore che l’anima conclude: Chi ci separerà dall’amore di Cristo?

2° – Studia la perfezione, medita Gesù nell’im­magine dell’Agnello svenato. Oh! mansuetudine di Gesù che, in ispecie nella crocifissione, rese carità. Vede l’anima anche ciò che avviene oggi­dì per parte dei peccatori e, piena d’amore verso Gesù, se per oprar bene a pro degli altri, incontrar deve pene e martirio, va essa dicen­do: “Il mio diletto candido giglio, rubicondo di Sangue! Come dunque per la Verità io non pa­tirò volentieri? Se occorre, ecco, io son pronta a qualsiasi sacrificio”.

3° – Pratica la preghiera… e si dà l’anima ad una delicatezza di coscienza… purifica l’intenzione nell’operare, è esatta nella pazienza. Riconosce però tutti questi beni dal­l’efficacia della Redenzione e vede che in tutto in lei si applicano i meriti delle effusioni del Sangue di Cristo. Si accosta al tribunale di peni­tenza e dice: si sta offrendo il Sangue di Cri­sto. Se adora il SS. Sacramento nel ciborio: ecco, dice, Gesù mio diletto sta offrendo il suo Sangue… Saliste il monte della perfezione ed: ecco, dice, le vie del Calvario sono rubiconde di Sangue e volentieri percorre le vie della virtù, né abbandona la croce, né si stanca nel sof­frire. Ama quindi la via dell’orazione:.. piange per chi non piange prega per chi non prega. D’altronde sa che le anime gli costano Sangue; cerca Dio continuamente… per placare le ire del Genitore… offre il Sangue di Cristo… ama di poter un giorno baciare in paradiso le pia­ghe di Gesù Cristo luminose di gloria e poter sem­pre cantare le glorie di quel Sangue, che can­cella il chirografo di morte. Dovendo essere d’altronde la Croce la scala del Cielo, più non si atterrisce alla voce patire, ma patisce con soa­vità. Giunge finalmente a patire con gaudio. Le derisioni, le calunnie, l’avversità, le vicende tut­te non l’abbattono. Va pensando a come Gesù dette la vista ai ciechi, sanò storpi, risuscitò i morti, eppure gli ebrei crucifixerunt eum! … come l’amore attivato dalla fede operò grandi cose nel mondo: O atleti di Religione, chi vi rese così generosi? La vista di Gesù grondante San­gue per gli uomini!

Che conforto sarà un giorno per noi nella gran Valle di Giosafat, quando dalla parte degli eletti, con la palma fra le mani, potremo can­tare le lodi di quel Sangue divino, per cui ab­biamo la veste nuziale: Chi sono costoro e don­de vennero? Sono coloro che vengono da una grande tribolazione e purificarono le loro stole nel Sangue dell’Agnello!

– Offende Dio una creatura redenta a prez­zo del suo Sangue? Il cuore mi si spezza per il dolore. (Pred. pag. 364).

– E che mai ti ha Egli fatto questo buon Dio? L’offendi forse perché ti ha creato, perché tanto ti ha beneficato, per­ché morto per te… ha sparso tanto Sangue, aperto il Costato, lacerato da per tutto? (Pred. pag. 127).

– E come ardirai strappare dal Divin Costa­to quell’anima… che è costata sudori a questo buon Gesù, per la quale stillò sudor sanguigno e morì? (Pred. ivi.).

– Giacché non vi sentite d’amare quel vostro fratello per se stesso, amatelo almeno per amo­re di quel Sangue che vi redense. (Pred. pag. 629).

– Versava Sangue il Figlio dalla Croce e – dice S. Bonaventura – che lo versava nel cuore di Maria. Croce, spine e chiodi tormentavano il Figlio, croci, spine e chiodi la tormentavano. (Pred. pag. 128).

– Che bello starcene con Maria a pié della Croce… con la Madre di Dio e Madre nostra, con l’Avvocata dei peccatori, con la Mediatrice so­vrana dell’universo, con la Maestra della verità. Presso la cattedra della Croce ci impara la Ma­dre ad amare Gesù Cristo insanguinato. (Pred. pag. 369).

– O Maria, fra le tante misericordie che otte­nete dal clementissimo Iddio, una sia anche questa di facilitare… il sentier della salute, nella pratica di bene operare; insinuare la virtù con dolci e soavi attrattive e inserire la cognizione di Dio nelle anime a Voi affidate da Gesù, gron­dante Sangue sulla Croce. (Scritti; Vol. XIII pag. 84).

– I nostri Congiunti però non li perdiamo, ma sol ci precedono e un dolce vincolo di Re­ligione ci unisce ad essi mirabilmente: Non vo­gliate contristarvi per i Dormienti… Il Sangue di Cristo è infatti la nostra speranza e la salute per la vita eterna. (Lett. I; pag. 106).

– Le vostre piaghe, il vostro Sangue, le spine, la croce, il Divin Sangue in ispecie, versato fino all’ultima stilla, ahi! con qual voce eloquente grida al mio povero cuore! (Pred. pag. 368).

– Beato chi più si arricchisce dei tesori che abbiamo nell’applicazione del Sangue di Cristo. In proporzione che noi ce lo applicheremo cre­sceranno i gradi di gloria in Paradiso. (Schemi… pag. 459 e segg.).

– Il Sangue di Gesù sia la nostra consolazio­ne in vita ed il motivo e causa delle nostre spe­ranze per il Paradiso. (L. 8 f. 552).

– II Divin Sangue sia per noi la sorgente di ampie benedizioni. Più si propaga questa devo­zione e più si avvicineranno le maggiori copie di benedizioni. (L. III f. 184).

Le Sette Offerte

 1. Eterno Padre, Ti offriamo il Sangue Preziosissimo che Gesù versò sulla croce e ogni giorno offre sull’altare, per la gloria del tuo santo nome, per l’avvento del tuo regno e per la salvezza di tutte le anime.

     Gloria al Padre…
     Sia sempre benedetto e ringraziato Gesù, che col suo Sangue ci ha salvato.

     2. Eterno Padre, Ti offriamo il Sangue Preziosissimo che Gesù versò sulla Croce e ogni giorno offre sull’altare per la propagazione della Chiesa, per il Sommo Pontefice, i Vescovi, i Sacerdoti, i Religiosi e per la santificazione del popolo di Dio.

    Gloria al Padre…
    Sia sempre benedetto…

   3. Eterno Padre, Ti offriamo il Sangue Preziosissimo che Gesù versò sulla Croce e ogni giorno offre sull’altare per la conversione dei peccatori, per l’ amorosa adesione alla tua parola e per l’unità di tutti i cristiani.

     Gloria al Padre…
     Sia sempre benedetto…

4. Eterno Padre, Ti offriamo il Sangue Preziosissimo che Gesù versò sulla Croce e ogni giorno offre sull’altare per l’autorità civile, per la moralità pubblica e per la pace e la giustizia dei popoli.

     Gloria al Padre…
     Sia sempre benedetto…

     5. Eterno Padre, Ti offriamo il Sangue Preziosissimo che Gesù versò sulla Croce e ogni giorno offre sull’altare per la consacrazione del lavoro e del dolore, per i poveri e gli infermi, i tribolati e per tutti coloro che confidano nelle nostre preghiere.

     Gloria al Padre…
     Sia sempre benedetto…

     6. Eterno Padre, Ti offriamo il Sangue Preziosissimo che Gesù versò sulla Croce e ogni giorno offre sull’altare per le nostre necessità spirituali e temporali, per quelle dei parenti e benefattori e dei nostri stessi nemici.

     Gloria al Padre…
     Sia sempre benedetto…

     7. Eterno Padre, Ti offriamo il Sangue Preziosissimo che Gesù versò sulla Croce e ogni giorno offre sull’altare per coloro che oggi passeranno all’altra vita, per le anime del Purgatorio e per la loro eterna unione con Cristo nella gloria.

     Gloria al Padre…
     Sia sempre benedetto…

     Viva il Sangue di Gesù ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Cantico al Sangue di Cristo

O popoli tutti, battete le mani, acclamate al Signore con voce di giubilo e di allegrezza,
perché il Signore eccelso e grande fece con noi la sua misericordia.

Egli infatti non risparmiò il suo proprio Figlio, ma per noi tutti lo immolò, al fine di redimerci e di liberarci dai nostri peccati nel Sangue suo.

E così giustificati nel Sangue di Lui ci salvasse dall’ira per mezzo suo.

E noi che eravamo lontani fossimo avvicinati in virtù del Sangue del Figlio suo.

O Signore, Dio mio, che ti renderò per tutti i beni che hai elargito a me?

Prenderò il calice della salvezza e invocherò la virtù di questo Sangue.

Cantate inni a Gesù, o voi tutti santi suoi, e celebrate la memoria della sua santità,
perché ci amò e ci lavò nel suo Sangue e si fece nostro aiuto e nostro redentore.

Sia benedetto nei secoli il Sangue di Cristo che fece per noi cose ammirabili.

Sia benedetto Gesù in eterno e si riempia il cielo e la terra della gloria del Sangue suo.
Amen.
    Venite, adoriamo il Cristo, Figlio di Dio, che ci redense col suo Sangue.

(Santa Maria De Mattias)