Quando viene colui che ti ha invitato
30 ottobre 2021
SABATO DELLA XXX SETTIMANA DI TEMPO ORDINARIO
Lampada per miei passi è la Tua Parola, luce sul mio cammino
(Salmo 118)
Dio ti benedica !
San Germano di Capua
Mentre il venerabile padre [san Benedetto] fissava con intensità il suo sguardo su questo fulgore di luce, vide l’anima di Germano, vescovo di Capua, portata dagli angeli in cielo dentro una sfera di..
Vescovo
VANGELO DEL GIORNO
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 14,1.7-11
Un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.
Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cédigli il posto!”.
Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”.
Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».
PAROLE DEL SANTO PADRE
Con questa raccomandazione, Gesù non intende dare norme di comportamento sociale, ma una lezione sul valore dell’umiltà. La storia insegna che l’orgoglio, l’arrivismo, la vanità, l’ostentazione sono la causa di molti mali. E Gesù ci fa capire la necessità di scegliere l’ultimo posto, cioè di cercare la piccolezza e il nascondimento: l’umiltà.
Oggi, Gesù si fa voce di chi non ha voce e rivolge a ciascuno di noi un accorato appello ad aprire il cuore e fare nostre le sofferenze e le ansie dei poveri, degli affamati, degli emarginati, dei profughi, degli sconfitti dalla vita, di quanti sono scartati dalla società e dalla prepotenza dei più forti. ANGELUS – 28 agosto 2016
Fonte: vaticannews.va
COMMENTO DI DON LUIGI MARIA EPICOCO
Una questione di stile
“Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cédigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto”.
Sembra più che altro una lezione di stile quella che Gesù impartisce nel Vangelo di oggi, e in un certo senso lo è. Infatti mi piace spesso ripetere che il cristianesimo è una questione di stile. Ma possiamo permetterci di affermare una cosa del genere perché nell’evento cristiano la forma e la sostanza delle cose non sono mai separate, e mai in contrapposizione. Nel cristianesimo la forma è sostanza. Ciò significa in termini molto pratici che non si tratta di salvare la faccia, la forma, la brutta figura possibile, ma che dai gesti esterni, dallo stile esteriore che noi abbiamo viene fuori tutto ciò in cui crediamo e che abbiamo scelto nel profondo di noi stessi.
“Quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato”.
La logica dell’ultimo posto non è quindi una logica di svalutazione di sé stessi, ma è la logica di chi si sa talmente tanto amato che non ha bisogno di apparire per contare agli occhi di Dio, e che può permettersi di mettersi anche nell’anfratto più nascosto sapendo che è talmente tanto amato che per quell’amore non rimarrà mai invisibile, mai lasciato in disparte. Come cristiani non dovremmo cercare i primi posti perché a chi sperimenta un vuoto è normale la ricerca di un riconoscimento esteriore che ne riempia quel vuoto. Ma a noi quel vuoto l’ha colmato l’amore di Cristo, e non cerchiamo nient’altro se non il goderci le nozze. Se cerchiamo il primo posto forse il problema è che non ci sentiamo amati.
Ecco allora come l’attenzione a come ci comportiamo ci dice a che punto siamo interiormente.
Fonte: nellaparola.it