
Un profeta
30/07/2021
VENERDÌ DELLA XVII SETTIMANA DI TEMPO ORDINARIO

Lampada per miei passi è la Tua Parola, luce sul mio cammino
(Salmo 118)
Dio ti benedica !
San Pietro Crisologo

S. Pietro Crisologo fu nel secolo v difensore della Chiesa occidentale contro gli Eutichiani.
Nacque da agiata famiglia di Imola e fu battezzato dal vescovo S. Cornelio, dal quale fu pure istruito nelle..
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Vescovo e dottore della Chiesa
VANGELO DEL GIORNO
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 13,54-58
In quel tempo, Gesù venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi?
Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua».
E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.
PAROLE DEL SANTO PADRE
Senza apertura alla novità e soprattutto – ascoltate bene – apertura alle sorprese di Dio, senza stupore, la fede diventa una litania stanca che lentamente si spegne e diventa un’abitudine, un’abitudine sociale. Ho detto una parola: lo stupore.
Cosa è, lo stupore? Lo stupore è proprio quando succede l’incontro con Dio: “Ho incontrato il Signore”. Ma leggiamo il Vangelo: tante volte, la gente che incontra Gesù e lo riconosce, sente lo stupore.
E noi, con l’incontro con Dio, dobbiamo andare su questa via: sentire lo stupore. E’ come il certificato di garanzia che quell’incontro è vero, non è abitudinario. (Angelus, 4 luglio 2021)
Fonte: vaticannews.va
COMMENTO DI DON LUIGI MARIA EPICOCO
Un imprevisto nascosto
“«Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo”.
C’è un detto che dice che solo gli stupidi non cambiano mai idea, e noi potremmo aggiungere che c’è una forma di stupidità peggiore ancora ed è quella di coloro che non cambiano idea a partire dai loro pregiudizi, specie quando essi si scontrano con una realtà che li smentisce completamente. Per poter però guardare la realtà bisogna essere umili. Solo gli umili sono concreti, gli altri invece essendo presuntuosi, presumono di sapere già come andrà a finire e non danno più credito a chi hanno di fronte.
“Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E non fece molti miracoli a causa della loro incredulità”.
È difficile accorgersi di un miracolo quando si hanno gli occhi chiusi dal pregiudizio. Mi piace pensare che Dio li faccia comunque, ma per noi è come se non ci fossero perché abbiamo lo sguardo fisso sulle nostre convinzioni. Ecco perché è così vero ricordarci che fare il profeta in patria è un mestiere duro, perché stare spesso con qualcuno non fa aumentare solo la familiarità e l’intimità, ma anche paradossalmente la sensazione di sapere ormai tutto dell’altro. La verità è però che ognuno di noi è un mistero.
C’è sempre una novità nascosta in ognuno. C’è sempre un imprevisto nascosto in chi pensiamo di conoscere ormai perfettamente. C’è una profezia nascosta in tutto quello che ormai definiamo “lo so già”. Questa consapevolezza potrebbe salvare l’amore deluso per un marito, per una moglie, per un figlio, per un collega. Se non gli diamo più opportunità di dimostrarci il contrario come possiamo sperare in un cambiamento? Si può fare il miracolo a chi non lo attende più?
Forse si, ma saremo così umili da ammetterlo?
