L'anima mia magnifica il Signore

L’anima mia magnifica il Signore

22 dicembre 2021

FERIA PROPRIA DEL 22 DICEMBRE

Lampada per miei passi è la Tua Parola, luce sul mio cammino

(Salmo 118)

Dio ti benedica !


Santa Francesca Saverio Cabrini

Nella luminosa mattinata del 15 luglio 1850 uno stuolo di colombe apparve nel cielo di S. Angelo Lodigiano, piccolo paese dell’ubertosa pianura lombarda, volteggiò sulla casa dei coniugi Cabrini e si posò..

>>> Continua a leggere su santodelgiorno.it

Vergine



VANGELO DEL GIORNO

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,46-55
 
In quel tempo, Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.

D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».


PAROLE DEL SANTO PADRE

Questa gioia piena si esprime con la voce di Maria nella preghiera stupenda che il Vangelo di Luca ci ha trasmesso e che, dalla prima parola latina, si chiama Magnificat.

È un canto di lode a Dio che opera cose grandi attraverso le persone umili, sconosciute al mondo, come è Maria stessa, come è il suo sposo Giuseppe, e come è anche il luogo in cui vivono, Nazaret.

Le grandi cose che Dio ha fatto con le persone umili, le grandi cose che il Signore fa nel mondo con gli umili, perché l’umiltà è come un vuoto che lascia posto a Dio.

L’umile è potente, perché è umile: non perché è forte. E questa è la grandezza dell’umile e dell’umiltà. (Angelus 15 agosto 2017)

Fonte: vaticannews.va


COMMENTO DI DON LUIGI MARIA EPICOCO

Rileggere la nostra storia

Commuove rendersi conto che Maria prorompe nel canto del Magnificat non nella solitudine della sua casa bensì nell’abbraccio con la cugina Elisabetta. Sono le relazioni il luogo dove noi consapevolizziamo la nostra vita. Maria va a casa della cugina Elisabetta per mettersi a servizio e riceve come contropartita le parole del Magnificat che sgorgano dal suo cuore.

Non è la prima volta che nella Bibbia troviamo parole simili, ma se gli evangelisti sentono l’esigenza di metterle sulle labbra di Maria è per dirci che in lei sono ricapitolate tutte le storie di uomini e di donne che hanno preparato la venuta di Gesù. Infatti le parole del Magnificat sono la rilettura di tutta la storia della salvezza. Maria è messa così non solo come l’ultimo tassello di una storia lunghissima, ma anche come Colei che ha la capacità di riannodare tutti gli eventi riconoscendo in essi l’opera di Dio.

È un grande dono poter rileggere la storia, e la nostra storia soprattutto, accorgendosi di ciò che Dio ha fatto per noi. Solo così ci si rende conto che nulla è andato perduto, anche quello che pensavamo essere inutile o doloroso. Anzi, sembra quasi che il Signore abbia una predilezione per ciò che apparentemente non conta, è ultimo, è contraddittorio, infatti

“disperde i superbi nei pensieri del loro cuore e innalza gli umili”.

Oggi Maria canta ciò che un giorno Gesù dirà in maniera chiara:

“Gli ultimi saranno i primi”.

Fonte: nellaparola.it


” L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva ”