Cipriano di Cartagine era un famoso retore che si convertì al cristianesimo verso il 246. La sua posizione intellettuale e sociale favorì la sua ordinazione come sacerdote e vescovo
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Lampada per miei passi è la Tua Parola, luce sul mio cammino
(Salmo 118)
Dio ti benedica !
VANGELO DEL GIORNO
Dal Vangelo secondo Luca Lc 7,1-10
In quel tempo, Gesù, quando ebbe terminato di rivolgere tutte le sue parole al popolo che stava in ascolto, entrò in Cafàrnao. Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l’aveva molto caro. Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo. Costoro, giunti da Gesù, lo supplicavano con insistenza: «Egli merita che tu gli conceda quello che chiede – dicevano –, perché ama il nostro popolo ed è stato lui a costruirci la sinagoga». Gesù si incamminò con loro. Non era ormai molto distante dalla casa, quando il centurione mandò alcuni amici a dirgli: «Signore, non disturbarti! Io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto; per questo io stesso non mi sono ritenuto degno di venire da te; ma di’ una parola e il mio servo sarà guarito. Anch’io infatti sono nella condizione di subalterno e ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa». All’udire questo, Gesù lo ammirò e, volgendosi alla folla che lo seguiva, disse: «Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!». E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito.
Parola del Signore
Vangelo e parola del giorno – il pensiero del giorno – Vatican News
Il Vangelo di oggi con le Letture accompagnato dal pensiero di Papa Francesco
COMMENTO DI DON LUIGI MARIA EPICOCO
Fiducia
“Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l’aveva molto caro. Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo”.
Ai tempi di Gesù i servi sono come “oggetti”, eppure quest’uomo manifesta un cuore controcorrente. Egli ama chi normalmente viene solo sfruttato e può essere tranquillamente sostituito. A un uomo con un cuore così Gesù non può negargli nessun miracolo, soprattutto perché a questa apertura interiore egli aggiunge anche una professione di fede: mi fido di te anche se non vedrò nessun segno! Ecco il vero miracolo: incontrare un uomo così:
“All’udire questo Gesù restò ammirato e rivolgendosi alla folla che lo seguiva disse: «Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!». E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito”.
Il Vangelo sembra interrogarci su due aspetti decisivi della nostra vita: ci funziona il cuore o siamo solo degli opportunisti? Vogliamo davvero bene alle persone o le sfruttiamo solo per ciò che possono servirci? E il secondo aspetto è questo: la nostra fede chiede segni o si fida della parola del Signore? Cerchiamo conferme o abbiamo fiducia? Il cuore e la fede sono il minimo sindacale per poter chiedere al Signore di metterci le mani lui.
Una persona che non ama e che non si fida come può avere la pretesa di poter pregare? Signore insegnaci ad amare! Signore insegnaci a fidarci!