Neanch’io vi dico con quale autorità faccio queste cose
13 dicembre 2021
LUNEDÌ DELLA III SETTIMANA DI AVVENTO
Lampada per miei passi è la Tua Parola, luce sul mio cammino
(Salmo 118)
Dio ti benedica !
Santa Lucia
Lucia nacque a Siracusa nell’anno 281 da nobilissima e ricchissima famiglia. Rimasta orfana di padre all’età di cinque anni venne educata nella religione cristiana dalla pia e saggia Eutichia, sua madre..
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Vergine e martire
VANGELO DEL GIORNO
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 21,23-27
In quel tempo, Gesù entrò nel tempio e, mentre insegnava, gli si avvicinarono i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo e dissero: «Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?».
Gesù rispose loro: «Anch’io vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, anch’io vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?».
Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, ci risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Se diciamo: “Dagli uomini”, abbiamo paura della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta».
Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo». Allora anch’egli disse loro: «Neanch’io vi dico con quale autorità faccio queste cose».
PAROLE DEL SANTO PADRE
Non solo Pilato se ne lavò le mani; anche questi se ne lavano le mani: “Non sappiamo”.
Non entrare nella storia degli uomini, non coinvolgersi nei problemi, non lottare per fare il bene, non lottare per guarire tanta gente che ha bisogno… Meglio di no. Non sporchiamoci.
Tanti cristiani, se ne lavano le mani davanti alle sfide della cultura, alle sfide della storia, alle sfide delle persone del nostro tempo; anche davanti alle sfide più piccole.
E cosa accadrebbe se il Signore se ne lavasse le mani con noi? Poveracci. (Omelia da Santa Marta, 16 dicembre 2019)
Fonte: vaticannews.va
COMMENTO DI DON LUIGI MARIA EPICOCO
Con quale autorità
“Entrato nel tempio, mentre insegnava gli si avvicinarono i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo e gli dissero:
«Con quale autorità fai questo? Chi ti ha dato questa autorità?»”.
Non si riesce a comprendere nulla di questo incipit del vangelo di oggi se ci si dimentica un dettaglio importante: il giorno prima Gesù era entrato a Gerusalemme sopra un’asina, esattamente come dicevano le profezie rispetto al Messia, e varcando la soglia del Tempio lo aveva “purificato” scacciando i mercanti. È proprio a causa di questo che coloro che si sentono i padroni di casa gli chiedono conto della sua autorità.
Ma Gesù vuole smontare innanzitutto la presunzione di una simile domanda, perchè non si può dare nessuna risposta a chi non vuole ascoltarla. Infatti ci sono domande, anche serie, che noi facciamo solo per affermare il nostro pensiero e non perché ci interessi trovare una risposta vera. È il tipo atteggiamento di chi è in polemica con tutto avendo solo come scopo quello di demolire, di criticare, di smontare, di svalutare.
A chi ragiona così non si può dare nessuna risposta perché non c’è volontà di costruire davvero nulla. Il massimo che sanno fare è rimurginare con se stessi, ma non sono capaci di nessun vero dialogo:
“Ed essi riflettevano tra sé dicendo: «Se diciamo: “dal Cielo”, ci risponderà: “perché dunque non gli avete creduto?”; se diciamo “dagli uomini”, abbiamo timore della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta»”.
Chi vive così si perde ciò che della vita vale la pena, perché un simile disfattismo è solo l’affermazione di infelicità travestita di superbia e presunzione. “Rispondendo perciò a Gesù, dissero:
«Non lo sappiamo». Allora anch’egli disse loro: «Neanch’io vi dico con quale autorità faccio queste cose»”.
Certe volte il silenzio di Dio, non è uno stato di vita spirituale che assomiglia alla notte oscura dei mistici, ma è solo la conseguenza del nostro non volerlo ascoltare veramente e sul serio, assumendocene la responsabilità.
Fonte: nellaparola.it