
Troverà la fede sulla terra?
13 novembre 2021
SABATO DELLA XXXII SETTIMANA DI TEMPO ORDINARIO

Lampada per miei passi è la Tua Parola, luce sul mio cammino
(Salmo 118)
Dio ti benedica !
Sant’Omobono Tucenghi

Omobono nacque a Cremona, in Lombardia, nella prima metà del XII secolo; il padre era sarto e, battezzandolo, gli diede il suo nome, che significa “uomo buono”. Pur non frequentando la scuola, imparò dal..
Laico
VANGELO DEL GIORNO
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 18,1-8
In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
PAROLE DEL SANTO PADRE
L’insegnamento del Vangelo è chiaro: si deve pregare sempre, anche quando tutto sembra vano, quando Dio ci appare sordo e muto e ci pare di perdere tempo. Anche se il cielo si offusca, il cristiano non smette di pregare. La sua orazione va di pari passo con la fede.
E la fede, in tanti giorni della nostra vita, può sembrare un’illusione, una fatica sterile. Ci sono dei momenti bui, nella nostra vita e in quei momenti la fede sembra un’illusione. Ma praticare la preghiera significa anche accettare questa fatica. (Udienza generale, 11 novembre 2020)
Fonte: vaticannews.va
COMMENTO DI DON LUIGI MARIA EPICOCO
Ostinazione
La preghiera è in realtà l’ostinazione della preghiera, nel senso che la sua qualità non è dettata da chissà quale performance, o da quale sensazione di benessere, bensì dal continuo tentativo di cercare di pregare, di provare a pregare, di tentare di pregare sempre, contro ogni ragionamento che ci dice di non farlo più, e contro ogni sensazione che ci dà l’impressione di essere in realtà soli a parlare con noi stessi. Ecco perché Gesù prima raccontare nello specifico una parabola sottolinea il motivo fondamentale:
“Disse loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi”.
La storia che Gesù racconta ha come protagonista una donna vedova che chiede giustizia a un giudice
“che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno”.
Sembra la condizione che tutti sentiamo molto spesso nella preghiera: invece di sentirci accolti molto spesso ci sentiamo rifiutati. Invece di sentirci ascoltati, ci sentiamo ignorati. Invece di riceve giustizia, riceviamo indifferenza. Ma hanno davvero ragione le nostre sensazioni? Gesù dice che anche se le nostre sensazioni dicessero il vero la cosa che conta di più è l’insistenza.
“Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a importunarmi”.
Se persino una persona cattiva fa un ragionamento simile, immaginiamoci Colui che per definizione è Misericordia, Amore, Bontà, Benevolenza e che ci è stato annunciato non come un Dio lontano, ma come l’Emmanuele, il Dio con noi, come Padre.
«Avete udito ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui, e li farà a lungo aspettare? Vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
Ci vuole infatti fede per pregare, e molta audacia. Ecco perché non conosciamo altro modo per poter sapere se la nostra preghiera è una buona preghiera se non pregando sempre e comunque.
Fonte: nellaparola.it
