E gli altri nove dove sono?

E gli altri nove dove sono?

10 novembre 2021

MERCOLEDÌ DELLA XXXII SETTIMANA DI TEMPO ORDINARIO

Lampada per miei passi è la Tua Parola, luce sul mio cammino

(Salmo 118)

Dio ti benedica !


San Leone Magno

S. Leone visse nella prima metà del fortunoso secolo v, che vide il dissolvimento e lo sfacelo finale dell’impero dei Cesari, e gli effetti meravigliosi del Pontificato cattolico, che trasformò ed avviò..

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Papa e dottore della Chiesa



VANGELO DEL GIORNO

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 17,11-19

Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.

Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.

Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.

Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».


PAROLE DEL SANTO PADRE

Questo racconto, per così dire, divide il mondo in due: chi non ringrazia e chi ringrazia; chi prende tutto come gli fosse dovuto, e chi accoglie tutto come dono, come grazia. (…)

La preghiera di ringraziamento comincia sempre da qui: dal riconoscersi preceduti dalla grazia. Siamo stati pensati prima che imparassimo a pensare; siamo stati amati prima che imparassimo ad amare; siamo stati desiderati prima che nel nostro cuore spuntasse un desiderio.

Se guardiamo la vita così, allora il “grazie” diventa il motivo conduttore delle nostre giornate. (Udienza generale, 30 dicembre 2020)

Fonte: vaticannews.va


COMMENTO DI DON LUIGI MARIA EPICOCO

Guarigione e salvezza

C’è un dettaglio che colpisce particolarmente nella preghiera del Vangelo di oggi: non è un singolo, ma un gruppo a pregare Gesù. Sono dieci lebbrosi, il dolore li ha messi insieme. La malattia terribile della lebbra ha cancellato ogni divisione tra di loro. Non importa più se sono ricchi o poveri, laureati o analfabeti, biondi o bruni, il dolore li ha messi in condizione di solidarizzare tra di loro. È la medesima esperienza che vediamo tra coloro che hanno vissuto o vivono la stessa difficoltà. Tendono a mettersi insieme, a fare gruppo, a fondare associazioni.

“Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza, alzarono la voce, dicendo: «Gesù maestro, abbi pietà di noi!»”.

Il Vangelo sembra volerci dire che anche una cosa difficile delle volte ha dei risvolti inimmaginabili. A volte cose così brutte ti mettono accanto compagni e amici che forse non avresti mai incontrato. La seconda caratteristica la si trova subito dopo:

“Appena li vide, Gesù disse: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono sanati”.

Gesù non fa resistenze davanti alla preghiera di amici così, immediatamente li ascolta. Ma c’è da dire però anche che questi dieci disgraziati non tentennano un secondo davanti alle parole di Gesù che gli intima di andare dai sacerdoti, pur sapendo che si va dai sacerdoti solo dopo essere stati guariti. In pratica si mettono in cammino senza avere ancora una guarigione evidente ma certi che l’avrebbero ricevuta. E infatti furono sanati proprio sulla strada. Ma è proprio a questo punto che le loro strade si dividono:

“Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce; e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo. Era un Samaritano”.

Dei dieci solo uno torna indietro a ringraziare. Il Vangelo sembra suggerirci che soffrire è di tutti, avere fiducia è di tanti, ma essere grati è davvero di pochi. Ma solo a chi scopre la via della gratitudine Gesù promette non solo guarigione, ma salvezza.

Fonte: nellaparola.it


” Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? ”

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