Dare la propria vita in riscatto per molti
Lampada per miei passi è la Tua Parola, luce sul mio cammino
(Salmo 118)
Dio ti benedica !
VANGELO DEL GIORNO
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 20,20-28
In quel tempo, si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dominano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
Parola del Signore
COMMENTO DI DON LUIGI MARIA EPICOCO
Servire è regnare
Accaparrarsi i posti migliori è uno sport vecchio come il mondo, e la richiesta della madre dei figli di Zebedeo, riportata nel Vangelo di oggi, ne è una eloquente testimonianza:
«Di’ che questi miei figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno».
Ciò che agli occhi di questa donna sembra un affare in realtà agli occhi di Gesù appare con un realismo a lei sconosciuto:
“Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?»”.
Fare ‘carriera’ con Cristo significa letteralmente fare la sua stessa fine, cioè abbracciare fino in fondo il mistero della Croce, perché è al fondo di quel mistero che è seppellito il giorno di Pasqua. Ma a nessuno piace morire, specie poi quando la morte riguarda soprattutto il “morire a noi stessi”. Nessuno comprende la portata radicale del cristianesimo finchè non si scontra con la vertiginosa richiesta di Cristo di seguirlo nel cammino della Croce. Ma per convertirci a questo cammino c’è una strada specifica che è quella del servizio:
«I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere. Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo, e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo; appunto come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti».
L’apice della carriera di un cristiano coincide con il dono di se agli altri. Servire è regnare.
Fonte: nellaparola.it