Annunciare il regno di Dio
22 settembre 2021
MERCOLEDÌ DELLA XXV SETTIMANA DI TEMPO ORDINARIO
Lampada per miei passi è la Tua Parola, luce sul mio cammino
(Salmo 118)
Dio ti benedica !
San Maurizio
Durante l’impero di Diocleziano e Massimiano, fra le legioni romane ve n’era una chiamata « Legione Tebea ».
Era composta di 6600 uomini, tutti cristiani, pieni di tanta fede e tanta pietà che pareva una..
Apostolo ed evangelista
VANGELO DEL GIORNO
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 9,1-6
In quel tempo, Gesù convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi.
Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche. In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite.
Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro».
Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni.
PAROLE DEL SANTO PADRE
L’autorità, il discepolo l’avrà se segue i passi di Cristo.
E quali sono i passi di Cristo?
La povertà.
Da Dio si è fatto uomo! Si è annientato!
Si è spogliato!
La povertà che porta alla mitezza, all’umiltà.
Il Gesù umile che va per la strada per guarire. E così un apostolo con questo atteggiamento di povertà, di umiltà, di mitezza, è capace di avere l’autorità per dire: “Convertitevi”, per aprire i cuori. (Santa Marta, 7 febbraio 2019)
Fonte: vaticannews.va
COMMENTO DI DON LUIGI MARIA EPICOCO
Annunziare e guarire
“Gesù convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi”.
A chi soffre non si può annunciare una speranza senza toccare anche la sua sofferenza. Non si può raccontare Cristo a un affamato rimanendo indifferenti alla sua fame. Si comprende allora come mai i missionari di ogni tempo e di ogni dove hanno sempre unito l’annuncio cristiano a una intensa attività sociale e spirituale.
Annunziare e guarire sembrano i due verbi che più rendono l’idea della missione dei discepoli. Non basta annunciare, bisogna anche prendersi cura, guarire, liberare. Diversamente l’annuncio cristiano risuonerebbe come una beffa, come una bestemmia. Ma è anche vero il contrario: una liberazione dell’uomo senza un autentico annuncio cristiano rischia di diventare pericoloso.
Prendere sul serio la fame di qualcuno, la sua sofferenza, il suo bisogno, dimenticandosi di ciò che Cristo ci ha insegnato potrebbe trasformarci in lottatori politici, in ideologi delle società, in difensori di classi sociali, ma non in apostoli o discepoli. Ci viene quindi da domandare quale dovrebbe essere l’equipaggiamento per fare ciò:
“Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né bisaccia, né pane, né denaro, né due tuniche per ciascuno. In qualunque casa entriate, là rimanete e di là poi riprendete il cammino.
Quanto a coloro che non vi accolgono, nell’uscire dalla loro città, scuotete la polvere dai vostri piedi, a testimonianza contro di essi»”.
Andare senza rassicurazioni umane sta a significare una profonda fiducia in Chi ti sta inviando. Forse a noi questo manca: ricordarci di avere innanzitutto fiducia in Chi ci ha mandati ad annunciare. Siamo ormai ricchi di mezzi e poveri di fiducia. Questo rende le nostre chiese attrezzate ma vuote.
La buona riuscita di ogni annuncio cristiano non è nei mezzi a nostra disposizione. Non è nelle cose materiali. Non è nelle circostanze favorevoli. Bensì è nella fiducia.
Fonte: nellaparola.it