Mt 21,28-32

Al contrario

MARTEDÌ DELLA III SETTIMANA DI AVVENTO



Lampada per miei passi è la Tua Parola, luce sul mio cammino

(Salmo 118)


Dio ti benedica !



VANGELO

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 21,28-32

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».



COMMENTO DI DON LUIGI MARIA

Giudicati dai fatti

Un uomo aveva due figli. Ogni volta che Gesù comincia una parabola tira quasi sempre in ballo un padre e due opzioni diverse di vivere il rapporto con lui. È facile per noi pensare di doverci identificare con uno dei due, ma la verità è che entrambi questi figli ci abitano dentro.

“Si rivolse al primo e disse: «Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna». Ed egli rispose: «Non ne ho voglia». Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: «Sì, signore». Ma non vi andò”.

Siamo abitati da un fortissimo senso di accidia che molto spesso ci fa sempre dire di no a tutto quello che comporta anche un minimo di fatica: vorremmo amare ma non abbiamo voglia di prenderci responsabilità; vorremmo vincere una gara ma non abbiamo voglia di allenarci; vorremmo cambiare canale ma non vogliamo alzarci a prendere il telecomando a due metri di distanza.

L’accidia è un problema serio, eppure questo primo figlio ci dimostra che ci si può pentire di uno stile di vita così, infatti alla fine egli va a lavorare nella vigna. Il secondo figlio invece dice di si, e forse lo dice per opportunismo, per togliersi l’impaccio del padre, o semplicemente perché è uno di quegli entusiasti che dicono di si a tutto ma alla fine non concludono mai nulla. La verità però è che la vita non va giudicata dai propositi o dalle parole ma dai fatti. 

Noi siamo i nostri fatti non i nostri ragionamenti, i nostri discorsi e le nostre pianificazioni. Sono i fatti che dicono da quale parte stiamo.

Fonte: nellaparola.it

” Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli “

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