Una generazione malvagia

11 ottobre 2021

LUNEDÌ DELLA XXVIII SETTIMANA DI TEMPO ORDINARIO

Lampada per miei passi è la Tua Parola, luce sul mio cammino

(Salmo 118)

Dio ti benedica !


San Giovanni XXIII

Figlioli.. tornando a casa, troverete i bambini, date loro una carezza e dite: questa è la carezza del papa.

Troverete, forse, qualche lacrima da asciugare. Abbiate per chi soffre una parola di conforto. Dite che il papa è con loro..

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Papa



VANGELO DEL GIORNO

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,29-32

In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:

«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.

Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.

Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».


PAROLE DEL SANTO PADRE

Quando Giona, riconoscendo le proprie responsabilità, si fa gettare in mare per salvare i suoi compagni di viaggio, la tempesta si placa.

La morte incombente ha portato quegli uomini pagani alla preghiera, ha fatto sì che il profeta, nonostante tutto, vivesse la propria vocazione al servizio degli altri accettando di sacrificarsi per loro, e ora conduce i sopravvissuti al riconoscimento del vero Signore e alla lode. (Udienza generale del 18 gennaio 2017)

Fonte: vaticannews.va


COMMENTO DI DON LUIGI MARIA EPICOCO

Tergiversare

“Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato nessun segno fuorché il segno di Giona”.

La ricerca dei segni è la grande scusa che usiamo per proteggerci dai cambiamenti. Infatti molto spesso cerchiamo segni perché vogliamo essere convinti a vivere diversamente da un argomento incontrovertibile che non lasci spazio a fraintendimenti e che in un certo senso ci costringa a scegliere il bene. Ma il bene non ci costringe mai. Se scegliessimo il bene perché costretti allora ciò non sarebbe più un bene. Di conseguenza aspettare il giorno in cui un chiaro segno ci costringa a fare la cosa giusta è in un certo senso voler tentare Dio. Ecco perché Gesù nel Vangelo di oggi dice che a questa generazione sarà dato solo il segno di Giona il profeta:

“Poiché come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione”.

Gesù fa un chiaro riferimento a Giona non solo perché nei suoi tre giorni in mare prefigura i suoi tre giorni nel sepolcro prima della resurrezione, ma perché Giona, una volta arreso alla volontà di Dio,  si reca a Ninive per cercare di convertirla, ed usa come unico argomento la sua parola e il suo percorrere la città chiedendo semplicemente di smettere di vivere così altrimenti la conseguenza sarebbe stata la distruzione. Questo profeta non compie nessun segno straordinario, nessun effetto speciale.

Eppure, gli abitanti di Ninive mettono in gioco la loro libertà e decidono di cambiare vita. Sono le decisioni che prendiamo davanti alle grandi provocazioni che Dio ci manda ad essere il vero cambiamento che stiamo cercando. Aspettare il sensazionale per cambiare la vita è solo un modo per dire che non vogliamo in realtà prendere nessuna decisione che conta.

Se è bastata la parola di Giona a far cambiare la vita dei niniviti, cosa aspettiamo noi a cambiare la nostra dopo aver incontrato la parola di Gesù? Forse il nostro tergiversare nel deciderci è la nostra vera mancanza di fede.

Fonte: nellaparola.it


” Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona ”