II Domenica di Pasqua o della Divina Misericordia

Abbiate la vita nel suo nome




Lampada per miei passi è la Tua Parola, luce sul mio cammino

(Salmo 118)


Dio ti benedica !



VANGELO DEL GIORNO

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 20,19-31

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

Parola del Signore.



COMMENTO DI DON LUIGI MARIA EPICOCO

La miseria più grande nella mia vita non sono i miei peccati, ne le mie debolezze, ne tanto meno gli spigoli del mio carattere. La miseria più grande della mia vita è quel retrogusto di incredulità che attraversa un pò tutto ciò che sono, che penso e che faccio.

E’ la stessa incredulità di Tommaso; è l’incredulità di chi fa fatica a fidarsi di qualcuno diverso da se stesso. Bisogna avere molta misericordia per chi è affetto da questa fatica di credere. Gesù usa con Tommaso un abisso di misericordia perchè gli permette di “toccare” ciò che fa fatica a credere.

La Misericordia è poter fare un’esperienza d’amore talmente forte da non avere bisogno più di nient’altro. In questo senso siamo tutti bisognosi di Misericordia, tutti bisognosi di sentirci amati e liberati dal dubbio che forse è solo una nostra suggestione mentale o una facile consolazione per affrontare la dura realtà.

«Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

Avere fede significa non avere più bisogno di prove per credere all’Amore che ci ha voluti, ci ha dato la vita e ci ha salvato. Se tu sei certo di essere amato tu hai fede. Se tu conosci il nome di questo Amore, tu hai fede. Gesù è il nome di questo Amore.

Gesù è il fatto che ha trasformato l’Amore in un’esperienza. Oggi preghiamo affinché molti possano sperimentare la Misericordia, cioè possano essere convinti e cambiati dall’Amore.

Fonte: cercoiltuovolto.it



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