Il lembo del mantello
05/07/2021
LUNEDÌ DELLA XIV SETTIMANA DI TEMPO ORDINARIO
Lampada per miei passi è la Tua Parola, luce sul mio cammino
(Salmo 118)
Dio ti benedica !
Sant’ Antonio Maria Zaccaria
S. Antonio Maria Zaccaria nacque a Cremona sulla fine dell’anno 1502. Compi i primi studi nella sua città, poi si recò a Padova per studiare filosofia e medicina. La sua scienza fu pari alla sua santità..
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Sacerdote fondatore dei Barnabiti
VANGELO DEL GIORNO
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 9,18-26
In quel tempo, [mentre Gesù parlava,] giunse uno dei capi, gli si prostrò dinanzi e disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà».
Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli.
Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata».
Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell’istante la donna fu salvata.
Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù disse: «Andate via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme». E lo deridevano.
Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E questa notizia si diffuse in tutta quella regione.
PAROLE DEL SANTO PADRE
In questa pagina evangelica si intrecciano i temi della fede e della vita nuova che Gesù è venuto ad offrire a tutti.
Gesù è il Signore, e davanti a Lui la morte fisica è come un sonno: non c’è motivo di disperarsi. Un’altra è la morte di cui avere paura: quella del cuore indurito dal male!
Ma anche il peccato, anche il cuore mummificato, per Gesù non è mai l’ultima parola, perché Lui ci ha portato l’infinita misericordia del Padre. E anche se siamo caduti in basso, la sua voce tenera e forte ci raggiunge: «Io ti dico: alzati!».
E’ bello sentire quella parola di Gesù rivolta a ognuno di noi: “Io ti dico: alzati! Vai. Alzati, coraggio, alzati!”. (Papa Francesco, Angelus del 1° luglio 2018)
COMMENTO DI DON LUIGI MARIA EPICOCO
Affidarsi
La versione che Matteo dà del racconto di questo miracolo è molto breve e coincisa. Tutto ruota attorno alla drammatica preghiera di questo padre:
«Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà».
Gesù rimane colpito da questa umiltà disarmante. Quest’uomo esercita una paternità straordinaria perché sa riconoscere il suo limite e consegna a Gesù tutto quello che lui non può fare più. Non dovrebbe essere così la nostra preghiera? Non dovremmo voler bene così alle persone? Andare da Gesù e dire:
“io ho fatto tutto quanto potevo, ora tu fai tutto quello che io non posso più fare”.
Il miracolo è innanzitutto la fiducia di quest’uomo. L’umiltà è la consapevolezza dei nostri limiti.
“Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù disse: «Andate via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E questa notizia si diffuse in tutta quella regione”.
Trovare gente che si fida suscita sempre le risatine di chi ama tenere tutto sotto controllo. Ma come dice un proverbio: ride bene chi ride ultimo. E il sorriso di questi genitori è l’ultimo del racconto.
Gli evangelisti ci raccontano questi miracoli non solo per dirci che Gesù ha potere sulla vita e sulla morte, ma per aiutare ognuno di noi a pensare alla fede non solo come l’adesione a un sistema morale e di precetti ma bensì come la rivoluzionaria prospettiva di chi non rimane più chiuso in se stesso e si apre all’azione di una forza e di una grazia più grandi della sue possibilità.
Questi genitori sono presi sul serio da Gesù non perché se lo meritano, ne perché hanno comprato in qualche modo la sua benevolenza come molto spesso pensiamo di dover fare noi, ma semplicemente perché si sono completamente affidati a Lui.