Colui che fa la volontà del Padre mio
2 dicembre 2021
GIOVEDÌ DELLA I SETTIMANA DI AVVENTO
Lampada per miei passi è la Tua Parola, luce sul mio cammino
(Salmo 118)
Dio ti benedica !
Santa Bibiana
I cristiani dei primi tempi, siccome immensamente maggiori erano i bisogni della Chiesa, avevano anche doni e grazie straordinari. Ad essi era concesso sovente il dono dei miracoli. Per questo e perché..
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Martire
VANGELO DEL GIORNO
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 7,21.24-27
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia.
Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».
PAROLE DEL SANTO PADRE
Cari fidanzati, voi vi state preparando a crescere insieme, a costruire questa casa, per vivere insieme per sempre. Non volete fondarla sulla sabbia dei sentimenti che vanno e vengono, ma sulla roccia dell’amore vero, l’amore che viene da Dio.
La famiglia nasce da questo progetto d’amore che vuole crescere come si costruisce una casa che sia luogo di affetto, di aiuto, di speranza, di sostegno.
Come l’amore di Dio è stabile e per sempre, così anche l’amore che fonda la famiglia vogliamo che sia stabile e per sempre. Per favore, non dobbiamo lasciarci vincere dalla “cultura del provvisorio”! Questa cultura che oggi ci invade tutti, questa cultura del provvisorio.
Questo non va! (Discorso ai fidanzati, 14 febbraio 2014).
Fonte: vaticannews.va
COMMENTO DI DON LUIGI MARIA EPICOCO
Rimanere in piedi
“Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli”.
Tutti noi davanti alle parole lapidarie del Vangelo di oggi siamo chiamati a fare un esame di coscienza: stiamo facendo la volontà di Dio? Forse molti di noi nemmeno si pongono questo problema perché siamo educati fin da piccoli a fare la nostra volontà spacciandola per libertà. Ma fare la volontà di Dio non è un modo per non fare la nostra, ma per compiere davvero ciò che ci compie, che ci realizza e che quindi in fondo vorremmo davvero anche noi per noi stessi, anche se molto spesso non lo sappiamo e pianifichiamo altro.
Dire come Gesù “voglio fare la Tua volontà, o Padre, non la mia”, non significa che la mia volontà non conta, ma che quella del Padre è la versione giusta che io ancora non sono in grado di cogliere, di capire. Ecco perché se tutte le mattine ci sforziamo di mettere in pratica quello che il Vangelo ci indica, non è perché siamo a corto di idee o di iniziativa, ma perché il Vangelo, quando vissuto, aiuta a rimanere in piedi anche quando piogge, tempeste e problemi vari si scagliano sulla nostra vita, sulle nostre idee, sui nostri progetti e ne svelano la fragilità di fondo.
Chi vive volendo fare la volontà di Dio e sforzandosi di viverla ogni giorno, allora non teme più la vita con le sue sorprese perché si realizza pienamente ciò che Gesù ci dice oggi:
“Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia”.
Fonte: nellaparola.it