
Rosario dei sette dolori

La Madonna disse a Marie Claire, una delle veggenti di Kibeho prescelta per propagandare la diffusione di questa coroncina:
“ Ciò che vi chiedo è il pentimento. Se reciterete questa coroncina meditando, allora avrete al forza di pentirvi. Oggigiorno molti non sanno più chiedere perdono. Essi mettono di nuovo il Figlio di Dio sulla croce. Per questo ho voluto venire a ricordarvelo, soprattutto qui in Ruanda, perché qui ci sono ancora persone umili che non sono attaccate alla ricchezza e ai soldi”. (31.5.1982)
“ Ti chiedo di insegnarla al mondo intero…, pur restando qui, perché la mia grazia è onnipotente”. 15.8.1982)
Il 9 Agosto 1982, la Madonna piange ed i veggenti piangono con Lei, perché manifestava loro inquietanti immagini del futuro: terribili battaglie, fiumi di sangue, cadaveri abbandonati, un abisso spalancato.
Queste Apparizioni sono state ufficialmente riconosciute dalla Chiesa il 29.6.2001.

Si può pregare seguendo lo schema sotto riportato o utilizzando una corona a sette poste come questa
Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo
Amen.
O Dio, vieni a salvarmi.
Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre
Invocazione allo Spirito Santo.
Mio Dio, ti offro questa Coroncina dei dolori per la Tua maggior gloria, in onore della Tua Santa Madre. Mediterò e condividerò la Sua sofferenza.
O Maria, Ti supplico, per le lacrime che hai versato in quei momenti, ottieni a me e a tutti i peccatori il pentimento delle nostre colpe.
Recitiamo la Coroncina pregandoti per tutto il bene che ci hai fatto donandoci il Redentore, che noi, purtroppo, continuiamo a crocifiggere ogni giorno.
Sappiamo che se qualcuno è stato ingrato verso un altro che gli ha fatto del bene e lo vuole ringraziare, la prima cosa che fa è riconciliarsi con lui; per questo recitiamo la Coroncina pensando alla morte di Gesù per i nostri peccati e chiedendogli perdono.
CREDO
A me peccatore e a tutti i peccatori concedi la contrizione perfetta dei nostri peccati ( 3 volte)
PRIMO DOLORE
Il vecchio Simeone annuncia a Maria che una spada di dolore le trapasserà l’anima.
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: “Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima”. (Lc 2,33-35)
Padre nostro
7 Ave Maria
Madre piena di misericordia ricorda al nostro cuore, le sofferenze di Gesù durante la sua Passione.
Preghiamo:
O Maria, non si è ancora dileguata la dolcezza per la nascita di Gesù, che già comprendi che sarai pienamente coinvolta nel destino di dolore che attende il Tuo Divin Figlio. Per questa Tua sofferenza intercedi per noi dal Padre la grazia di una vera conversione del cuore, una completa decisione per la santità senza temere le croci del cammino cristiano e le incomprensioni degli uomini. Amen.
SECONDO DOLORE
Maria fugge in Egitto con Gesù e Giuseppe.
I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: “Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finchè non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo”.
Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre, e nella notte fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: “Dall’Egitto ho chiamato il mio figlio. (Mt 2,13-15)
Padre nostro
7 Ave Maria
Madre piena di misericordia ricorda al nostro cuore, le sofferenze di Gesù durante la sua Passione.
Preghiamo:
O Maria, dolcissima Madre, che hai saputo credere alla voce degli Angeli e docilmente ti sei messa in cammino fidandoti, in tutto, di Dio, facci diventare come Te, pronti a credere sempre che la Volontà di Dio è solo sorgente di grazia e di salvezza per noi.
Rendici docili, come Te, alla Parola di Dio e pronti a seguirLa con fiducia.
TERZO DOLORE
Lo smarrimento di Gesù.
Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: “Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo”. (Lc 2,48)
Padre nostro
7 Ave Maria
Madre piena di misericordia ricorda al nostro cuore, le sofferenze di Gesù durante la sua Passione.
Preghiamo:
O Maria, noi Ti preghiamo di insegnarci a meditare nel cuore, con docilità e amore, tutto ciò che il Signore ci offre da vivere, anche quando non riusciamo a capire e l’angoscia vuole sopraffarci. Dacci la grazia di starTi vicino perché Tu possa comunicarci la Tua forza e la Tua fede. Amen.
QUARTO DOLORE
Maria incontra suo Figlio carico della Croce.
Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. (Lc 23,27)
Padre nostro
7 Ave Maria
Madre piena di misericordia ricorda al nostro cuore, le sofferenze di Gesù durante la sua Passione.
Preghiamo:
O Maria, noi Ti preghiamo di insegnarci il coraggio di soffrire, di dire di sì al dolore, quando questo viene a fare parte della nostra vita e Dio ce lo manda come mezzo di salvezza e di purificazione.
Facci essere generosi e docili, capaci di guardare Gesù negli occhi e di trovare in questo sguardo la forza per continuare a vivere per Lui, per il Suo piano d’amore nel mondo, anche se questo dovesse costarci, come è costato a Te.
QUINTO DOLORE
Maria sta presso la Croce del Figlio
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala. Gesù, allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna ecco il tuo figlio!”. Poi disse al discepolo: “Ecco la tua madre!”. E dal quel momento il discepolo la prese nella sua casa. (Gv 19,25-27)
Padre nostro
7 Ave Maria
Madre piena di misericordia ricorda al nostro cuore, le sofferenze di Gesù durante la sua Passione.
Preghiamo:
O Maria, Tu che conosci il soffrire, rendici sensibili anche al dolore degli altri, non solo al nostro. In ogni sofferenza donaci la forza per continuare a sperare e a credere nell’amore di Dio che supera il male con il bene e che vince la morte per aprirci alla gioia della Risurrezione.
SESTO DOLORE
Maria riceve il corpo inanimato di suo Figlio.
Giuseppe di Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodemo, quello che in precedenza era andato da lui di notte, e portò una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre. Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero in bende insieme con oli aromatici, com’è usanza di seppellire per i Giudei. (Gv 19,38-40)
Padre nostro
7 Ave Maria
Madre piena di misericordia ricorda al nostro cuore, le sofferenze di Gesù durante la sua Passione.
Preghiamo:
O Maria, accetta la nostra lode per quanto fai per noi e accogli l’offerta della nostra vita: non vogliamo staccarci da Te perché in ogni momento possiamo attingere dal Tuo coraggio e dalla Tua fede la forza di essere testimoni di un amore che non muore.
Per quel Tuo dolore senza tempo, vissuto nel silenzio, donaci, Mamma Celeste, la grazia di staccarci da ogni attaccamento alle cose e agli affetti terreni ed aspirare unicamente all’unione con Gesù nel silenzio del cuore. Amen.
SETTIMO DOLORE
Maria alla tomba di Gesù.
Ora, nel luogo dov’era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto. Là dunque deposero Gesù, a motivo della Parasceve dei Giudei, poiché quel sepolcro era vicino. ( Gv 19,41-42)
Padre nostro
7 Ave Maria
Madre piena di misericordia ricorda al nostro cuore, le sofferenze di Gesù durante la sua Passione.
Preghiamo:
O Maria, quale dolore provi ancora oggi nel constatare che tante volte il sepolcro di Gesù sta nei nostri cuori.
Vieni, o Madre e con la Tua tenerezza visita il nostro cuore nel quale, a causa del peccato, spesso seppelliamo l’amore divino.
E quando abbiamo l’impressione di avere la morte nel cuore, donaci la grazia di volgere prontamente il nostro sguardo a Gesù Misericordioso e di riconoscere in Lui la Risurrezione e la Vita. Amen.
Per saperne di più:
Il richiamo della Vergine a Kibeho agli inizi degli anni ’80
Il Rosario dei sette dolori riceve un nuovo impulso dalle apparizioni mariane in Rwanda, le prime riconosciute dalla Chiesa in Africa.
Tra il 28 novembre 1981 e lo stesso giorno del 1989, nel villaggio di Kibeho, nel Rwanda meridionale, la Vergine appare a tre studentesse di un collegio di suore, affidando loro il compito di aiutare l’umanità a riscoprire «il Vangelo dimenticato» e chiedendo per questo ai fedeli penitenze, digiuni, sacrifici.
È il mercoledì 3 marzo 1982 quando la Madonna propone per la prima volta la preghiera del Rosario dei sette dolori a una delle veggenti, Marie Claire Mukangango, che così annota nel suo diario: «Dopo aver pregato, sentii la Voce chiamarmi.
In preda a brividi, persi subito ogni contatto con le compagne. E dopo sentii la Voce cantare: “Mubyeyi ugira ibambe (Stabat Mater Dolorosa)”. Poco dopo, la sentivo recitare la prima parte dell’Ave Maria; ma non arrivavo a capire le prime parole di questa preghiera, perché sentivo solo il seguito che comincia con le parole: “Tu sei benedetta fra le donne…”.
Ogni volta che non sentivo questa Voce, non vedevo nulla intorno a me; vedevo la bellezza del posto dove stavo, solo quando la Voce intonava una nuova Ave Maria.
E quando essa diceva delle parole a me incomprensibili, mi affliggevo. Poi, la Voce mi chiese se conoscevo il Rosario dei dolori. Le risposi che non lo conoscevo.
La Voce continuava a parlarmi in modo triste. Quando allora le risposi che non conoscevo questo Rosario, essa disse: “Lo vedrai e saprai come recitarlo”».
Il giorno dopo Marie Claire racconta tutto a suor Blandine delle Suore Benebikira, che significa “Figlie Chiesa Nostra Signora dei Dolori della Vergine Maria”, chiedendole notizie sul Rosario dei dolori.
La suora, sorpresa, ricorda che si tratta di una pratica mariana, che consiste nel meditare i sette dolori della Madonna, conosciuta nella sua Congregazione grazie a madre Teresa Kamugisha, prima superiora generale rwandese, che l’ha introdotta verso la fine degli anni ’50. Ma poiché è stata accettata malvolentieri dalle suore, è caduta ben presto in disuso.
Suor Blandine le dice inoltre che, chiedendo informazioni alle suore più anziane, potrà sapere qualcosa in più sul Rosario e su come recitarlo. Suor Blandine s’informa subito e la sera stessa propone alle alunne del collegio “Scuola delle Lettere di Kibeho”, retto
dalle suore, di recitarlo.
La Vergine ritorna sul tema del Rosario dei sette dolori in quasi tutte le apparizioni di quel mese di marzo 1982, disponendo progressivamente la veggente ad aprirsi al suo “disegno” su di lei, polarizzandone l’attenzione sull’apprendimento di tale pratica.
Il 6 marzo, la Vergine torna sull’argomento. A un certo punto dell’apparizione, Marie Claire recita spontaneamente un’Ave Maria. Poi è il turno della Madonna, che chiede alla veggente: «Hai recitato il Rosario di cui ti avevo parlato?». «No, affatto, perché la persona che me l’insegnava confessò lei stessa di non conoscerlo bene.
Almeno lei ha la fortuna di ricordarsi ancora qualcosa», è la pronta risposta della veggente. Marie Claire s’accorge che la Madonna ha in mano un bella corona nera nell’atto di mostrargliela.
Poi ne vede anche un’altra che è appunto la corona del Rosario dei sette dolori. Il giorno dopo si saprà dalle compagne che durante l’estasi uno tra i presenti ha preso l’iniziativa di far arrivare nelle mani della veggente una corona dei sette dolori.
Durante la stessa apparizione, la Madonna comincia a insegnare a Marie Claire la recita del Rosario dei sette dolori. La Voce intona lentamente, ma Marie Claire non sente pronunciare l’inizio dell’Ave Maria, ma solo: «Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno… Prega per noi peccatori, ora e nell’ora della nostra morte».
Al termine di ogni sette Ave Maria, la Madonna intona una strofa dello Stabat Mater, e più esattamente le parole: «Madre piena di misericordia, custodisci nel nostro cuore le sofferenze di Gesù nella sua passione».
Poi, giunta alla medaglietta che indica uno dei dolori, la Signora lo contempla, facendosi triste, e anche la veggente diventa triste. Ogni sette Ave Maria si ricomincia con il Padre nostro.
Così la Madonna insegna a Marie Claire a recitare il Rosario dei sette dolori, senza commenti, in modo semplice.
Le lezioni continuano anche nelle apparizioni dei giorni successivi e, prima di concluderle, la Madonna chiede a Marie Claire se conosce l’origine di quel Rosario e se nel collegio ce n’è qualche esemplare. Ma la veggente confessa la sua ignoranza.
Allora la Madonna le chiede di assumersi la missione di propagare la devozione della recita del Rosario dei sette dolori.
Di volta in volta la Vergine chiede alla veggente di rendersi interprete presso: suor Germaine, perché, come direttrice della scuola, introduca la pratica di quel Rosario nel collegio; il parroco di Kibeho, perché diffonda la pratica del Rosario nella parrocchia, già nell’apparizione del 6 marzo.
Nell’apparizione del 19 marzo la Madonna, oltre a cambiare il nome di Marie Claire in “Umutesi wa Bikira” (la beniamina della Vergine), esprime il desiderio che tale Rosario sia recitato almeno due volte la settimana, il martedì e il venerdì: il martedì in ricordo
del giorno in cui si è manifestata a Marie Claire e il venerdì perché è il giorno in cui ogni cristiano è invitato a meditare sulla passione del Signore.
La Madonna dice, inoltre, che il Rosario dei sette dolori non deve sostituire il Rosario comune, e che i due si integrano. Tuttavia il Rosario dei sette dolori ha il vantaggio particolare di aiutare a meditare sulla passione del Signore, fermando l’attenzione amorosa sulle sofferenze che hanno accompagnato Maria nel condividere la passione del Figlio.
Nella stessa apparizione, la Vergine chiede alla veggente di insegnare quel Rosario anche nella sua parrocchia di origine, Mushubi.
Il 25 marzo la Madonna riassume il suo insegnamento sul Rosario dei sette dolori, mentre, su sua richiesta, Marie Claire fa i commenti su ognuno dei sette dolori di Maria. Nella stessa apparizione la veggente dice di aver visto, davanti alla tomba di Gesù, la
Madonna che non reggeva più al dolore.
Sabato 27 marzo, la Vergine invita la veggente a recitare il Rosario dei sette dolori e ad alzare la corona per farla vedere a tutti, mentre le affida la missione di andare dal vescovo con la richiesta che quel Rosario sia conosciuto e meditato da tutti i cristiani. “Il mondo è in 15 rivolta e per salvarlo ci vuole la passione di Cristo», dice la Madonna alla veggente Nathalie Mukamazimpaka.“
Sempre il 27 marzo la Madonna specifica a Marie Claire: «Io non vengo soltanto per Kibeho, non soltanto per la Diocesi di Butare, non soltanto per il Rwanda, non soltanto per l’Africa, ma per il mondo intero.
Questo mondo è sull’orlo di una catastrofe. Meditate sulle sofferenze di nostro Signore Gesù e sul profondo dolore di sua Madre. Pregate il Rosario, specialmente i Misteri Dolorosi, per ricevere la grazia di pentirvi».
L’8 maggio Marie Claire ha un’altra apparizione, in cui la Madonna le mostra, come in un film, alcune scene della passione di Gesù, di fronte alle quali la veggente non riesce a trattenere le lacrime.
Allora, la recita del Rosario dei sette dolori – secondo quanto Marie Claire riferisce con le parole della Madonna – è un aiuto non solo a meditare sulla passione di Gesù insieme con le sofferenze di sua Madre, ma anche un’occasione per pentirsi meglio e accettare con fede la sofferenza espiatrice, cambiando vita, e per mettere in fuga il diavolo e le sue tentazioni.
Quando la veggente chiede come mai questo Rosario dei sette dolori sia caduto nell’oblio, la Madonna abbozza una simile risposta: «Gli uomini cercano solo quello che fa piacere, mentre istintivamente rifuggono da tutto ciò che è doloroso».
Dunque, questo Rosario ricorda il mistero della sofferenza scelta da Gesù e da Maria per salvare gli uomini e che la sofferenza è una realtà inscindibile dall’esistenza umana.
Il 31 maggio 1982, di nuovo, la Madre di Dio insiste con Marie Claire proponendo la recita del Rosario dei sette dolori per manifestare il pentimento, meditando la passione del Signore, e così ottenere il dono della conversione per sé e per il mondo intero: «Ciò che vi chiedo è il pentimento.
Se reciterete questo Rosario, meditandolo, allora avrete la forza di pentirvi. Oggi molti non sanno più chiedere perdono. Essi mettono di nuovo il Figlio di Dio sulla croce. Per questo ho voluto venire a ricordarvelo, soprattutto qui in Rwanda, perché qui ci sono ancora persone umili, che non sono attaccate alla ricchezza e ai soldi.
Il pomeriggio del 15 agosto si verifica una significativa e lunga apparizione, che dura dalle 16:00 alle 23:30 circa; quasi otto ore, nel corso delle quali si intervallano le estasi e le visioni delle tre veggenti che hanno sempre e solo apparizioni individuali, mai di gruppo.
In quell’apparizione, oltre a essere spettatrice di scene terrificanti, Marie Claire, a proposito della Corona dei sette dolori, dopo aver detto d’aver fatto il possibile per insegnarla nella sua parrocchia di origine, chiede alla Madonna di insegnarla lei stessa al mondo intero, essendo già difficile insegnarla in Rwanda: «Alle altre nazioni insegnala tu stessa». E la Madonna le risponde: «Tu puoi farla conoscere anche all’estero, pur restando qui, perché la mia grazia è onnipotente».
Durante l’estasi Marie Claire cade sette volte a terra, con la sensazione di trovarsi in mezzo ai rovi, per espiare i peccati del mondo, degli increduli e di tutti coloro che non vogliono pentirsi, rinunciando all’impurità con una conversione sincera.
Mentre si trova tra le spine, la veggente prega «per tutti quelli che non credono che sei tornata di nuovo sulla terra per rinnovarla».
«Ricordati che tuo Figlio è venuto quaggiù. È venuto per riscattare il mondo, ma il mondo non l’ha conosciuto, il mondo l’ha rifiutato». La Madonna tra l’altro le dice:
«Per questo sei caduta sette volte tra le spine, affinché io possa sciogliere il loro cuore indurito. Il mondo va male, figli miei: bisogna che vi mortifichiate per aiutare Gesù a salvare il mondo».
Marie Claire commenta così le parole della Ma donna: «Il mondo non accetta la passione di Gesù per la quale io sono caduta tra le spine. Vieni in aiuto del mondo perché possa conoscere Gesù che l’ha riscattato. Apri i cuori agli uomini che sono ciechi per le tenebre. Sebbene i nostri peccati ti procurino dolore, non smettere di ascoltarci, perché una mamma ascolta sempre il suo bambino.
Accetta di soffrire per colpa nostra, come hai sofferto quando partecipavi alle sofferenze di Gesù per noi». E Maria, a queste parole, le chiede di cantare di nuovo: «Madre di misericordia, ricordaci ogni giorno la passione di Gesù».
Marie Claire ha l’ultima apparizione il 15 settembre 1982.
Muore assassinata nel genocidio del 1994.
Monsignor Jean Baptiste Gahamanyi, vescovo di Butare, di cui Kibeho faceva allora parte, dichiara ufficialmente il culto pubblico sul luogo delle apparizioni.
Il 29 giugno 2001, considerando il contenuto dei messaggi, come pure i frutti spirituali che essi avevano già suscitato nel popolo di Dio, visti i rapporti presentati dalle Commissioni di studio, medica e teologica, l’evoluzione personale dei vari presunti veggenti, informata la Conferenza episcopale, il primo vescovo di Gikongoro, monsignor Augustin Misago, dichiara vere le “apparizioni pubbliche” di Kibeho (L’Osservatore Romano del 30 giugno 2001 ha pubblicato la notizia di tale riconoscimento).
Fonte: https://www.editriceshalom.it