Ma io vi dico la verità

11/05/2021

MARTEDÌ DELLA VI SETTIMANA DI PASQUA


Sant’ Ignazio da Laconi

Ignazio nacque a Laconi, nel cuore della Sardegna, nel 1701. Nel piccolo paese vicino alle montagne del Gennargentu, crebbe timorato di Dio e ancora adolescente già praticava digiuni e mortificazioni..

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Frate cappuccino



Lampada per miei passi è la Tua Parola, luce sul mio cammino

(Salmo 118)

Dio ti benedica !

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 16,5-11

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore.

Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi.

E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».


PAROLE DEL SANTO PADRE

Siamo attesi, siamo preziosi. Dio è innamorato di noi, siamo i suoi figli. E per noi ha preparato il posto più degno e bello: il Paradiso. Non dimentichiamolo: la dimora che ci attende è il Paradiso. Qui siamo di passaggio. Siamo fatti per il Cielo, per la vita eterna, per vivere per sempre.

Ma è ancora più bello pensare che questo per sempre sarà tutto nella gioia, nella comunione piena con Dio e con gli altri, senza più lacrime, senza rancori, senza divisioni e turbamento.

Ma come raggiungere il Paradiso? Qual è la via? Ecco la frase decisiva di Gesù. Oggi di dice: «Io sono la via» (v. 6). Per salire in Cielo la via è Gesù: è avere un rapporto vivo con Lui, è imitarlo nell’amore, è seguire i suoi passi.  (Regina Caeli, 10 maggio 2020)

Fonte: vaticannews.va


COMMENTO DON LUIGI MARIA EPICOCO

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La liturgia di questi giorni ci preparara un po’ alla volta alla grande festa dell’Ascensione. Paradossalmente questa festa ha il suo cuore nell’assenza, perché è il giorno in cui si commemora la partenza di Cristo, o per lo meno il cambiamento di modalità di esserci. Ecco perché nel Vangelo di Giovanni  Gesù prende di petto la questione senza girarci troppo intorno:

“Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi”.

Gesù dice apertamente che è un bene che Egli se ne vada. Esistenzialmente l’assenza di Gesù coincide con il vuoto. Tutti siamo spaventati dal vuoto, e ne siamo così tanto condizionati che molto spesso passiamo la nostra vita tentando di colmarlo con qualunque cosa.

Gesù sembra voler dire che esiste un lato positivo del vuoto, della mancanza, dell’assenza, e questo lato positivo sta nel fatto che nel vuoto, nella mancanza, nell’assenza c’è uno spazio adatto a poter ospitare lo Spirito Santo. Infatti quando noi riempiamo i vuoti solitamente lo facciamo in maniera sbagliata, e molto spesso sfociamo in una forma di peccato.

Quando abbiamo l’umiltà di riconciliarci con le nostre mancanze allora paradossalmente quella nostra debolezza, quella nostra fragilità diventa il nostro punto di forza, diventa appunto il luogo dove si manifesta la Grazia di Dio. Ma Gesù continua dicendo che le tre cose che fondamentalmente fa lo Spirito sono:

“dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato”.

Il vero peccato è non credere al fatto che Gesù è il Figlio del Padre e ci ha resi tutti fratelli. Lo Spirito mostrerà questa verità.


“Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi”.

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