Ipocrita!
VIII DOMENICA TEMPO ORDINARIO
Lampada per miei passi è la Tua Parola, luce sul mio cammino
(Salmo 118)
Dio ti benedica !
VIII Domenica del Tempo ordinario Anno C – Commento al Vangelo di don Fabio Rosini
VANGELO DEL GIORNO
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6,39-45
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: “Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: ‹Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio›, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.
Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda”.
PAROLE DEL SANTO PADRE
Gesù ci ha insegnato che alla insensatezza diabolica della violenza, si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno. Invito tutti a fare il prossimo 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri, una giornata di digiuno per la pace. Incoraggio in modo speciale i credenti perché in quel giorno si dedichino intensamente alla preghiera e al digiuno. La Regina della Pace preservi il mondo dalla follia della guerra.
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COMMENTO DI DON LUIGI MARIA EPICOCO
“Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt’e due in una buca?”.
Il ragionamento che Gesù fa nel Vangelo di oggi non fa una piega. Infatti, una persona che non vede non può indicare la strada a un altro. Ma la cosa più interessante è il motivo della cecità. Gesù la descrive così:
“Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non t’accorgi della trave che è nel tuo? Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo?
Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello”.
Nessuno è in grado di accorgersi di questa cecità se non grazie a una riflessione che dovremmo essere tutti capaci di fare a partire proprio da quello che Gesù dice nel Vangelo di oggi. Infatti, quando c’è qualcosa che ci innervosisce nell’ atteggiamento degli altri, o qualcosa che suscita immediatamente in noi giudizio, quello è il chiaro segno che lo stesso difetto in noi sovrabbonda ma non ce ne accorgiamo.
Inconsciamente lo detestiamo, ma non riuscendolo a odiare in noi, lo odiamo solo quando lo incontriamo negli altri. Così invece di cambiare noi, pretendiamo che cambi il resto del mondo. Gesù chiama questo atteggiamento “ipocrisia”. È, cioè, una forma di falsità che fa si che da una parte pretendiamo delle cose, ma quando quelle stesse cose riguardano noi, non siamo disposti ad ascoltare. Infatti, più una persona è rigida ed è sprezzante nei confronti degli altri, più significa che ha zone irrisolte nella propria vita.
E per capire che cosa nello specifico ha di irrisolto, basta vedere quali sono le cose su cui batte continuamente nei suoi giudizi. Un esame di coscienza simile ci aiuterebbe ad avere una consapevolezza di noi che molto spesso non abbiamo. Infatti, nella vita spirituale siamo più disposti a fissare lo sguardo fuori di noi, senza accorgerci che la prima grande lezione è una giusta consapevolezza della realtà di noi stessi.
(Commento dell’ 11 settembre 2020)
Fonte: cercoiltuovolto.it