Mostrati al sacerdote

14/02/2021

VI DOMENICA TEMPO ORDINARIO


Dio ti benedica !

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VANGELO DEL GIORNO

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 1,40-45

In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!».

Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!».

E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.

E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro».

Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.


PAROLE DEL SANTO PADRE

“Tante volte penso che sia, non dico impossibile, ma molto difficile fare del bene senza sporcarsi le mani. E Gesù si sporcò. Vicinanza. E poi va oltre. Gli disse: ‘Vai dai sacerdoti e fa quello che si deve fare quando un lebbroso viene guarito’.

Quello che era escluso dalla vita sociale, Gesù include: include nella Chiesa, include nella società… ‘Vai, perché tutte le cose siano come devono essere’. Gesù non emargina mai alcuno, mai. Emargina sé stesso, per includere gli emarginati, per includere noi, peccatori, emarginati, con la sua vita”. (Santa Marta 26 giugno 2015)


COMMENTO DI DON LUIGI MARIA EPICOCO

C’è una pubblicità che Gesù rifugge continuamente. È la fama che gli viene dai suoi miracoli. Per Lui i miracoli non servono a farsi un nome, a creare audience e a far crescere la Sua popolarità. Egli compie miracoli solo perché gli stanno a cuore le persone che ha di fronte. Non vuole sfruttare la loro sofferenza per se stesso, per la Sua missione, per una sorta di marketing evangelico.

Mostrati al sacerdote

È questo il motivo per cui nel vangelo di Marco soprattutto, Gesù tenta (invano) di convincere le persone a non fare troppo clamore rispetto al loro incontro con Lui. Accade così anche per il lebbroso del Vangelo di oggi: “Gesù lo congedò subito, dopo averlo ammonito severamente, e gli disse: «Guarda di non dire nulla a nessuno, ma va’, mostrati al sacerdote, offri per la tua purificazione quel che Mosè ha prescritto; questo serva loro di testimonianza»”.

La gioia incontenibile

Si dovrebbe obbedire a qualcuno che ti ha salvato la vita, ma è talmente incontenibile la gioia che ti porti dentro che è praticamente impossibile rimanere in silenzio: “Ma quello, appena partito, si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare apertamente in città; ma se ne stava fuori in luoghi deserti, e da ogni parte la gente accorreva a lui”.

La conseguenza è drastica: Gesù non riesce più ad entrare nell’intimità della casa delle persone, ma è costretto a stare fuori dalle città per permettere alle folle di non farsi male nel tentativo di avvicinarsi a Lui. Credo che un’esperienza simile l’abbiano vissuta anche tanti santi. Contro la loro volontà divengono così famosi che non riescono più ad avere diritto alle cose semplici, raccolte, intime. Penso a San Pio da Pietrelcina, ma anche a Santa Bernadette di Lourdes, o al curato d’Ars.

Quando si incontra Cristo nell’umanità di qualcuno è impossibile che questo non crei problemi di ordine pubblico così come il vangelo di oggi ci testimonia. Se le nostre Chiese sono vuote lo sono per due motivi: o perché Gesù ci sta preservando da uno stress simile, oppure perché la nostra santità ha qualche problema a rendersi visibile.

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