Il seme germoglia e cresce

13/06/2021

XI DOMENICA TEMPO ORDINARIO

Lampada per miei passi è la Tua Parola, luce sul mio cammino

(Salmo 118)

Dio ti benedica !


Sant’ Antonio di Padova

Sant’Antonio nacque a Lisbona nel 1195 da genitori favoriti da Dio di ricchezze spirituali e di un certo benessere. Dopo la prima educazione ricevuta nella casa paterna da uno zio canonico, continuò la..

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Sacerdote e dottore della Chiesa




VANGELO DEL GIORNO

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 4,26-34

In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».

Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».

Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.


PAROLE DEL SANTO PADRE

A volte la storia, con le sue vicende e i suoi protagonisti, sembra andare in senso contrario al disegno del Padre celeste, che vuole per tutti i suoi figli la giustizia, la fraternità, la pace. Ma noi siamo chiamati a vivere questi periodi come stagioni di prova, di speranza e di attesa vigile del raccolto.

Infatti, ieri come oggi, il Regno di Dio cresce nel mondo in modo misterioso, in modo sorprendente, svelando la potenza nascosta del piccolo seme, la sua vitalità vittoriosa. Dentro le pieghe di vicende personali e sociali che a volte sembrano segnare il naufragio della speranza, occorre rimanere fiduciosi nell’agire sommesso ma potente di Dio.

Per questo, nei momenti di buio e di difficoltà noi non dobbiamo abbatterci, ma rimanere ancorati alla fedeltà di Dio, alla sua presenza che sempre salva. Ricordate questo: Dio sempre salva. È il salvatore. ANGELUS  –  Domenica, 17 giugno 2018

Fonte: vaticannews.va


COMMENTO DI DON LUIGI MARIA EPICOCO

“Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa”.

Il Vangelo di oggi ci chiede un unico gesto. Tutta la vita racchiusa in un gesto: “gettare il seme”. Il resto non compete a noi, non dipende da noi.

E’ un po’ come voler dire che la vita è tale solo se la metti in condizioni di portare frutto. E sono le scelte le cose che mettono in condizioni la vita di portare frutto. Noi vogliamo sempre controllare tutto, e stiamo male perché non ci riusciamo, forse perché siamo convinti che alla fine tutto dipende sempre da noi. Ma non è così. Da noi non dipende tutto.

C’è una parte della vita che accade, che viene fuori al di là delle nostre capacità e delle nostre forze. Noi possiamo solo essere come quel contadino che con fiducia getta il seme. Non bisogna avere paura di scegliere qualcosa nella vita. Non bisogna avere paura di fidarsi. Non bisogna avere paura di rischiare in una scelta.

C’è qualcosa di più brutto di sbagliare, e cioè il non provarci nemmeno. Non verrà fuori nessun grano da un campo dove non è stato seminato nulla. Da quello seminato potrebbe venir fuori anche erbaccia insieme al grano. Ma è meglio correre il rischio di non avere la perfezione che non avere nulla per paura dell’imperfezione.

“Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno.”

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