Questa generazione
VENERDÌ DELLA II SETTIMANA DI AVVENTO
Lampada per miei passi è la Tua Parola, luce sul mio cammino
(Salmo 118)
Dio ti benedica !
VANGELO
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,16-19
In quel tempo, Gesù disse alle folle:
«A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”.
È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: È indemoniato. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori.
Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie»
COMMENTO DI DON LUIGI MARIA
Compassione
Ci sono dei momenti in cui prendiamo talmente tanto distanza dalla vita da non riuscire più nè a gioire nè a soffrire più veramente per nulla:
“Ma a chi paragonerò io questa generazione? Essa è simile a quei fanciulli seduti sulle piazze che si rivolgono agli altri compagni e dicono: Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto”.
Questa forma di apatia e di pericoloso cinismo di cui possiamo ammalarci, rende la nostra presenza, ovunque essa sia, un peso. Quando un religioso o una religiosa si ammalano di questa malattia spirituale, rendono la propria comunità un girone di inferno. Quando un figlio assume questo atteggiamento nella propria famiglia, porta i genitori all’esasperazione. Quando un amico in una comitiva si comporta così, rovina sempre la serata a tutti. È un po’ la politica del “come la fai la sbagli sempre!”.
Chi non si lascia intercettare in maniera profonda dalle persone o dalle situazione che vive, è destinato a diventare talmente tanto distante da esserne tagliato fuori. La fede è la capacità di saper stare in maniera “sana” dentro le situazioni senza ammalarsi perché si è diventati succubi, e senza distanze perché si è diventati anaffettivi e apatici. Il termine esatto è “compassione”, e Gesù una volta lo aveva spiegato così:
“ridi con chi ride, e piangi con chi piange”.
Fonte: nellaparola.it
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