Mite e umile di cuore
Lampada per miei passi è la Tua Parola, luce sul mio cammino
(Salmo 118)
Dio ti benedica !
VANGELO
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,25-30
In quel tempo Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Parola del Signore.
COMMENTO DI DON LUIGI MARIA
“Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te”.
Il nostro Dio non è un Dio imparziale ma un Dio giusto. Ed essere giusti significa essere di parte, soprattutto dalla parte dei più deboli. Ma i deboli nella mentalità nel vangelo non sono semplicemente quelli che non ce la fanno, ma quelli che accettano che non ci si può arrampicare con le proprie forze sino al cielo.
Sono quelli che non si vogliono salvare da soli, ma che accettano di essere salvati. I sapienti, i dotti, gli intelligenti, i grandi di questo mondo vivono nel delirio di potersi salvare da soli. Pensano che potranno salvarli i loro ragionamenti, le loro strategie, le loro performance. Ma è proprio questo che li tiene fuori dalla comprensione di Dio.
Tutte le volte che pensiamo di avere noi sotto controllo la vita, è lì che smettiamo di capire qualcosa di Dio. Al contrario tutte quelle volte che ci sembra di aver perso il controllo e di essere in balia, è allora che se abbiamo fiducia in Lui ci accorgiamo di una trama nascosta nelle cose che prima non riuscivamo a vedere.
Una trama che ci dice quanto possa essere profondo il senso di ciò che stiamo vivendo al di là di quanto possa sembrare doloroso e contradditorio.
“Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare”.
La fede è un dono non uno sforzo. La logica del dono è tutta poggiata sulla capacità di saper accogliere e non sulla mentalità di chi deve conquistare, meritare, comprare, pretendere. I piccoli sperano tutto da chi amano. I sapienti pensano che la maturità vera sia cercare di non aver bisogno di nessuno.
Non si può dare la fede a chi pensa di non aver bisogno di nessuno. Al contrario si può dare tutto a chi pensa di avere bisogno di tutto, specie di essere amato per poter funzionare veramente come uomo.
Fonte : cercoiltuovolto.it