MERCOLEDÌ DELLA XIV SETTIMANA DI TEMPO ORDINARIO

Il regno dei cieli è vicino

07/07/2021

Lampada per miei passi è la Tua Parola, luce sul mio cammino

(Salmo 118)

Dio ti benedica !

Beato Benedetto XI

 

Niccolò di Bocassio nacque probabilmente nel 1240 a Treviso da una famiglia assai modesta; ma lo zio, prete presso la chiesa di S. Andrea della città natale, può aver influenzato le sue scelte successive..

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Papa

VANGELO DEL GIORNO

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 10,1-7
 
In quel tempo, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, Gesù diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.

I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.

Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele.

Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino».

PAROLE DEL SANTO PADRE

Il Vangelo è parola di vita: non opprime le persone, al contrario, libera quanti sono schiavi di tanti spiriti malvagi di questo mondo: lo spirito della vanità, l’attaccamento al denaro, l’orgoglio, la sensualità…

Il Vangelo cambia il cuore. Il Vangelo è capace di cambiare le persone!

Pertanto è compito dei cristiani diffonderne ovunque la forza redentrice, diventando missionari e araldi della Parola di Dio.

Ricordatevi sempre che il Vangelo ha la forza di cambiare la vita! Non dimenticatevi di questo! (Papa Francesco, Angelus del 1° febbraio 2015)

Fonte: vaticannews.va

COMMENTO DI DON LUIGI MARIA EPICOCO

Esserci

“Chiamati a sé i dodici discepoli, diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie e d’infermità”.

Ogni cristiano può e deve considerarsi discepolo di Gesù. Ogni cristiano può considerarsi depositario di questo “potere” che egli dà di liberare e curare.

Il cristianesimo non è un beneficio individualistico che “mi fa stare bene”, il cristianesimo è un bene che entrando nella mia vita fa bene soprattutto a chi mi sta intorno, a chi incontro, a chi mi è affidato in qualche modo

È un dettaglio che non dovremmo mai dimenticare.

E accanto a questo non dobbiamo nemmeno dimenticare che questa chiamata non coinvolge anonimamente dei soldati per impiegarli alla grande causa del regno, ma chiama per nome ognuno, con la propria storia, la propria speranza, i propri difetti.

Ecco perché il Vangelo indugia nel dirci i nomi di tutti gli apostoli. Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro:

«Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele.

Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino».

Infatti non c’è terra di missione più bisognosa e difficile se non quella di chi ci sta vicino. I lontani ci allettano di più, ma è con i vicini che innanzitutto abbiamo una responsabilità.

È innanzitutto a loro che Gesù ci manda, e ci chiede di predicare soprattutto una vicinanza più che una teoria.

“Il regno è vicino”.

La predica che i vicini ascoltano è fatta di prossimità non di parole. Possiamo far giungere loro la buona notizia del Vangelo soprattutto cercando di esserci nella loro vita. 

Esserci non per risolvere tutti i problemi, ma esserci perché non sperimentino l’inferno di sentirsi soli davanti a ciò che conta. 

Un cristianesimo rinchiuso in sagrestia o in forme di vita staccate dal mondo sono la perversione del Vangelo.

Persino il più austero monaco o monaca di clausura scelgono quella via per essere più dentro la storia e gli altri e non per esserne tagliati fuori. 

 

“Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino”