Precetti di uomini



Lampada per miei passi è la Tua Parola, luce sul mio cammino

(Salmo 118)


Dio ti benedica !



VANGELO DEL GIORNO

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 7,1-13

In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, stoviglie, di oggetti di rame e di letti -, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».
Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
“Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».
E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: “Onora tuo padre e tua madre”, e: “Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte”. Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è korbàn, cioè offerta a Dio”, non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».

Parola del Signore.



COMMENTO DI DON LUIGI MARIA EPICOCO

Il fuoco del Vangelo

“Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini”.

Il Vangelo di oggi ci mette davanti a queste parole lapidarie di Gesù che dovrebbero davvero essere un esame di coscienza non solo per ognuno di noi, ma anche per le nostre comunità e le nostre esperienze ecclesiali. Infatti sovente capita che tutta la nostra fede diventi solo la somma di tante tradizioni umane che sono lodevoli, belle, interessanti ma che a volte mancano il bersaglio sulla cosa che conta di più: il comandamento di Dio.

Infatti a cosa servono le nostre tradizioni se poi ci dimentichiamo di amare il prossimo, noi stessi o Dio stesso? Non è forse vero che certe volte Gesù, o i santi, sono solo il pretesto per fare cose nostre in cui non entra per nulla la logica del Vangelo? E così siamo “tradizionalmente” cristiani ma poi non lo siamo “realmente”. Gesù disse una volta nel Vangelo che “l’albero lo si riconosce dai frutti”.

Dovremmo stare sempre molto attenti a non confondere i frutti con le foglie. Possiamo ostentare il cristianesimo così come un albero ostenta le sue foglie, ma la vera prova che stiamo vivendo la fede cristiana è nei frutti. Questo sarebbe un buon discernimento da fare con lealtà per capire ciò che va tenuto e difeso, e ciò di cui possiamo tranquillamente fare a meno, o almeno evangelizzarlo di nuovo.

Infatti non dobbiamo per forza buttare tutto, dobbiamo però far incontrare tutto con il fuoco del Vangelo. 

Fonte: nellaparola.it



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