
Quando lo sposo è con loro
3 Settembre 2021
VENERDÌ DELLA XXII SETTIMANA DI TEMPO ORDINARIO
1^ Venerdì del mese al Sacro Cuore

Lampada per miei passi è la Tua Parola, luce sul mio cammino
(Salmo 118)
Dio ti benedica !
VANGELO DEL GIORNO
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 5,33-39
In quel tempo, i farisei e i loro scribi dissero a Gesù: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno preghiere, così pure i discepoli dei farisei; i tuoi invece mangiano e bevono!».
Gesù rispose loro: «Potete forse far digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora in quei giorni digiuneranno».
Diceva loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio; altrimenti il nuovo lo strappa e al vecchio non si adatta il pezzo preso dal nuovo. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi. Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: “Il vecchio è gradevole!”».
PAROLE DEL SANTO PADRE
A vini nuovi, otri nuovi. La novità del Vangelo. Cosa ci porta il Vangelo?
Gioia e novità.
Questi dottori della legge erano rinchiusi nei loro comandamenti, nelle loro prescrizioni. Qualcuno di voi può dirmi: ‘Ma, Padre, i cristiani non hanno legge?’; Sì! Gesù ha detto: ‘Io non vengo a chiudere la legge, ma a portarla alla sua pienezza’.
E la pienezza della legge, per esempio, sono le Beatitudini, la legge dell’amore, l’amore totale, come Lui – Gesù – ci ha amato. A vini nuovi, otri nuovi.
E per questo la Chiesa ci chiede, a tutti noi, alcuni cambiamenti.
Ci chiede di lasciare da parte le strutture caduche: non servono! E prendere otri nuovi, quelli del Vangelo. (Omelia da Santa Marta, 5 settembre 2014)
Fonte: vaticannews.va
COMMENTO DI DON LUIGI MARIA EPICOCO
Una vita nuova
“In quel tempo, i farisei e i loro scribi dissero a Gesù: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno preghiere; così pure i discepoli dei farisei; i tuoi invece mangiano e bevono!»”.
Fin dall’inizio sembra che i discepoli di Cristo godano di una fama strana: “mangiano e bevono”. Simbolicamente il mangiare e il bere sono alfabeti attraverso cui si declina la gioia. Ma possono diventare anche l’alfabeto attraverso cui ci si accontenta della sola dimensione goliardica, di semplice intrattenimento.
Anche oggi le nostre parrocchie possono soffrire la tentazione di essere solo luoghi di intrattenimento quando hanno primariamente lo scopo di far incontrare Cristo. Ma chiuso questo inciso, lasciamo la parola a Gesù, che spiega che il digiuno non è una religione, come non deve diventarlo nemmeno il cibo, ma ciò che caratterizza la religione è “lo Sposo”, e il suo rapporto con lui.
Quando nella fede perdiamo di vista Gesù allora tutto diventa o una pratica penitenziale fine a sé stessa, o una sagra di paese che celebra solo le nostre pance. La nostra fede ha ancora Cristo al centro? Le nostre comunità sono costruite attorno alla Sua persona? Le nostre scelte religiose tengono conto della Sua Presenza o della Sua assenza?
Rispondendo a queste domande risponderemo ai farisei, e a noi stessi (farisei latenti). E proprio a partire da questo avverrà in noi una sorta di rivoluzione, una conversione. Smetteremo di credere più alle idee e ai sistemi, e ci accorgeremo che il cristianesimo non è un’idea o un sistema rassicurante ma bensì Qualcuno.
Ed è sempre in rapporto a questo Qualcuno che noi ci muoviamo, esistiamo, scegliamo. Inizialmente ci sentiremo poco rassicurati da questo, ma con il tempo ci accorgeremo che la fede non serve a rassicurarci ma a darci una vita nuova. È troppo poco credere come viatico psicologico alle nostre paure.
Ci salva incontrare Cristo.
Se tu hai lo Sposo allora è Lui a dettare l’alfabeto giusto per esprimere quella relazione.
Fonte: nellaparola.it
