Dio ha tanto amato il mondo
14/04/2021
MERCOLEDÌ DELLA II SETTIMANA DI PASQUA
Santa Liduina
Vergine e santa nacque a Schiedam nel 1380. A quindici anni Liduina fece una brutta caduta mentre pattinava sul ghiaccio, Liduina restò paralizzata a letto, l’incidente fu all’origine di tutti i mali che..
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Lampada per miei passi è la Tua Parola, luce sul mio cammino
(Salmo 118)
Dio ti benedica !
VANGELO DEL GIORNO
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 3,16-21
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie.
Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
PAROLE DEL SANTO PADRE
Questo passo del Vangelo di Giovanni, capitolo 3 (cfr Gv 16-21), il dialogo tra Gesù e Nicodemo, è un vero trattato di teologia: qui c’è tutto.
Dio ci ama e ci ama – come dice un santo – come una pazzia: l’amore di Dio sembra una pazzia. Ci ama: «ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito» (Gv 3,16). Ha dato suo Figlio, ha inviato suo Figlio e lo ha inviato per morire in croce.
Ogni volta che noi guardiamo il crocifisso, troviamo questo amore. Il crocifisso è proprio il grande libro dell’amore di Dio. È proprio l’espressione dell’amore di Dio. Dio ci ha amato così: ha inviato suo Figlio, si è annientato fino alla morte di croce per amore.
“Tanto ha amato il mondo, Dio, da dare il suo Figlio”. E perché? «Perché chiunque creda in Lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna» (v. 3,16). L’amore del Padre che vuole i suoi figli con sé. (Santa Marta, 22 aprile 2020)
Fonte: vaticannews.va
COMMENTO DI DON LUIGI MARIA EPICOCO
In direzione
Fonte: nellaparola.it
“Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna”.
Mi piacerebbe che rileggessimo più e più volte queste parole del Vangelo di oggi. Le lasciassimo così scendere fin nel profondo del nostro cuore. A me creano una profonda commozione. Sapermi amato a tal punto da sapere che Dio ha chiesto al proprio Figlio di sacrificarsi per me non mi lascia indifferente.
La fede non è tanto credere delle cose su Dio, ma credere di più in noi stessi accettando di essere amati così per davvero. Ci svalutiamo troppo. Crediamo di più alla nostra tenebra che alla luce con cui siamo guardati:
“ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie”.
Ai nostri occhi è più credibile il bicchiere mezzo vuoto. Ci guardiamo quasi sempre con giudizio, con sensi di colpa e non riusciamo a cogliere invece lo sguardo che Dio ha su di noi. Uno sguardo che dice: “Tu vali! Vali a tal punto che sono morto per te”. Non ci dice questo per far nascere in noi gratitudini o sensi di colpa. Dio non ha bisogno dei nostri grazie, o delle nostre frustrazioni.
Egli ha bisogno della nostra felicità. L’unica cosa che davvero dà gloria a Dio è essere felici. Perché l’unica cosa che appaga uno che ama è sapere che chi sta amando è felice. Per quella felicità darebbe via anche se stesso. E Dio lo ha fatto veramente. Sotto la luce di un amore così dobbiamo rileggere tutta la nostra vita e avere il coraggio di buttare ciò che è buio:
“Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio”.
In fondo è questo quello che ci chiede Gesù: metterci in direzione del Suo Amore e scegliere nella vita ciò che si accorda con esso. Tutto il resto è solo un’anticipazione della morte anche se non ce ne accorgiamo subito. Infatti il malvagio pensa di essere furbo, ma poi qual è la sua fine?