
Chi cerchi?
06/04/2021
MARTEDÌ FRA L’OTTAVA DI PASQUA
San Pietro da Verona

Nacque a Verona, l’anno 1200. Benché i suoi genitori e tutti i suoi parenti fossero manichei, il nostro Pierino, protetto dalla divina grazia, rimase illeso da questa particolare religione, poiché a sette..
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Lampada per miei passi è la Tua Parola, luce sul mio cammino
(Salmo 118)
Dio ti benedica !
VANGELO DEL GIORNO
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 20,11-18
In quel tempo, Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?».
Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto».
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo».
Gesù le disse: «Maria!».
Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”».
Maria di Màgdala andò subito ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.
PAROLE DEL SANTO PADRE
Andate: il posto del cristiano è il mondo per annunciare la Parola di Gesù, per dire che siamo salvati, che Lui è venuto per darci la grazia, per portarci tutti con Lui davanti al Padre”. (Santa Marta, 26 maggio 2017)
Fonte: vaticannews.va
COMMENTO DI DON LUIGI MARIA EPICOCO
Abitare il vuoto
Fonte: nellaparola.it
“Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva”.
È interessante come la Pasqua inizi sempre con un fraintendimento. Tutti sono convinti che ormai la storia e la vicenda di Gesù sia finita, ma invece quella fine è solo un nuovo inizio. Eppure tutti hanno solo gli occhi sulla fine. C’è bisogno di tempo prima che capiscano che in quella fine c’è anche altro.
Maria di Magdala è lì vicino al sepolcro vuoto. Non può ancora sapere che quel sepolcro vuoto rimarrà per sempre come il segno più tangibile della resurrezione di Gesù. Per lei quel sepolcro vuoto è solo l’ennesimo capitolo di dolore nella grande tragedia di quei giorni terribili di passione.
Eppure Maria di Magdala ci dà una lezione immensa: ella rimane lì davanti a quel vuoto. Non scappa, non edulcora quella esperienza tanto terribile. Noi molto spesso non sopportiamo il vuoto, e pur di non sentirlo siamo disposti a riempirlo con qualunque cosa.
L’esperienza più decisiva della vita spirituale è abitare il vuoto che tante volte si affaccia dentro il nostro cuore. Abitarlo con l’ostinazione dell’amore. Abitarlo come la Maddalena. Ma non basta l’amore e il desiderio di questa donna, serve che accada qualcosa di imprevisto. È qui che entra in scena Gesù:
“Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?»”.
Già un’altra volta Gesù aveva fatto la medesima domanda. Era nel Getsemani e all’arrivo delle guardie domanda proprio “Chi cercate?”. L’esperienza di fede è l’esperienza di lasciarci raggiungere da questa grande domanda: chi cerchi veramente? Infatti si può ricercare la fede solo come un modo per trovare noi stessi.
Ma la fede vera è quando ti accorgi che esiste qualcosa di più interessante di te stesso, e questo è Dio. La Maddalena non sta pensando a sé, sta pensando a Gesù e proprio per questo Gesù può parlarle rivelandole chi è veramente. E non servono effetti speciali, basta solo che Egli pronunci il suo nome:
“Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!»”.
