A due a due
04/02/2021
GIOVEDÌ DELLA IV SETTIMANA DI TEMPO ORDINARIO
Dio ti benedica !
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VANGELO DEL GIORNO
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6,7-13
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.
PAROLE DEL SANTO PADRE
Il discepolo missionario ha prima di tutto un suo centro di riferimento, che è la persona di Gesù. Il racconto lo indica usando una serie di verbi che hanno Lui per soggetto – «chiamò a sé», «prese a mandarli», «dava loro potere», «ordinò», «diceva loro» –, cosicché l’andare e l’operare dei Dodici appare come l’irradiarsi da un centro, il riproporsi della presenza e dell’opera di Gesù nella loro azione missionaria. Questo manifesta come gli Apostoli non abbiano niente di proprio da annunciare, né proprie capacità da dimostrare, ma parlano e agiscono in quanto “inviati”, in quanto messaggeri di Gesù. (Angelus del 15 luglio 2018)
Commento
Il Vangelo di oggi ci parla in maniera dettagliata dell’equipaggiamento che un discepolo di Cristo deve avere:
“Allora chiamò i Dodici, ed incominciò a mandarli a due a due e diede loro potere sugli spiriti immondi. E ordinò loro che, oltre al bastone, non prendessero nulla per il viaggio: né pane, né bisaccia, né denaro nella borsa; ma, calzati solo i sandali, non indossassero due tuniche”.
La prima cosa su cui devono fare affidamento non sono gli eroismi personali ma le relazioni. È questo il motivo per cui li manda a due a due. Non è una strategia di vendita porta a porta, ma la chiara indicazione che senza delle relazioni affidabili il Vangelo non funziona e non è credibile. In questo senso la Chiesa dovrebbe essere principalmente il luogo di queste relazioni affidabili. E la prova dell’affidabilità la si vede dal potere che si ha contro il male. Infatti la cosa che teme di più il male è la comunione. Se tu vivi in comunione allora hai potere “sugli spiriti immondi”. Si comprende allora come mai la prima cosa che fa il male è far entrare in crisi la comunione. Senza questa affidabilità delle relazioni lui può spadroneggiare. Divisi siamo vinti, uniti siamo vincitori. Ecco perché la Chiesa deve sempre avere come primo obbiettivo la difesa della comunione.
“E ordinò loro che, oltre al bastone, non prendessero nulla per il viaggio”
Sarebbe da sprovveduto affrontare la vita senza un punto d’appoggio. Ognuno di noi non può solo fidarsi delle proprie convinzioni, dei propri ragionamenti, delle proprie emozioni. Ha bisogno, invece, di qualcosa che gli faccia da punto d’appoggio. Per un cristiano la Parola di Dio, la Tradizione, il Magistero non sono ornamenti, ma il bastone su cui poggiare la propria vita. Stiamo assistendo invece al dilagare di un cristianesimo intimistico tutto fatto di “io penso”, “io sento”. Questo tipo di approccio alla fine ci fa ritrovare fermi e molto spesso smarriti. Avere un punto oggettivo su cui poggiare la vita è una grazia, non un limite.
“Punti d’appoggio” Luigi Maria Epicoco