Pieno compimento

10/03/2021

MERCOLEDÌ DELLA III SETTIMANA DI QUARESIMA

San Macario di Gerusalemme

Vescovo

Dio ti benedica !

VANGELO DEL GIORNO

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5,17-19

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.

Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».


PAROLE DEL SANTO PADRE

Per questo il Signore ripete quello che era nell’Antico Testamento: il Comandamento più grande qual è? Amare Dio con tutto il cuore, con tutte le tue forze, con tutta l’anima, e il prossimo come te stesso.

E nella spiegazione dei Dottori della Legge questo non era tanto al centro. Al centro c’erano i casi: ma si può fare questo? Fino a che punto si può fare questo? E se non si può?… La casistica proprio della Legge.

E Gesù prende questo e riprende il vero senso della Legge per portarlo alla sua pienezza (Papa Francesco, Santa Marta, 14 giugno 2016)

Fonte: vaticannews.va


COMMENTO DI DON LUIGI MARIA EPICOCO

Compimento

Fonte: cercoiltuovolto.it

“Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento”.

L’affermazione di Gesù nel Vangelo di oggi credo ci suggerisca la chiave di lettura più bella di tutto il suo ministero. Infatti molte volte i suoi contemporanei, e noi con loro, avevano la sensazione che Gesù predicasse qualcosa di contrario al passato, all’esperienza di Israele così come nei secoli si era codificata.

Ma la rivoluzione di Gesù non è consistita nella demolizione delle cose di prima, ma nel portarle a compimento e cioè al loro più vero significato. 

Infatti l’errore in cui molto spesso incorriamo è pensare che nel fissismo della tradizione c’è tutta la verità di cui abbiamo bisogno, o al contrario ci convinciamo che solo la novità che demolisce il passato è ciò che potrà salvarci la vita.

Tra questo tradizionalismo rigido e progressismo sterile, si pone invece l’insegnamento di Gesù come ciò che ha la capacità di compiere il passato liberandolo dallo schema, e far irrompere la novità senza contrapporla al passato.

Se riuscissimo a liberare anche la narrazione della Chiesa da questo schema bipolare errato, forse comprenderemo che l’agire di Gesù, come l’agire della Chiesa si pone sempre in modo creativo secondo proprio questo insegnamento.

Ecco perché Gesù sembra categorico nel mantenere questa linea non fraintendibile:

“Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli”.

Ecco perché è sbagliato pensare che Gesù abbia un atteggiamento polemico solo nei confronti degli scribi e dei farisei, difensori della tradizione come schema.

Gesù ha il medesimo tono polemico anche con tutte quelle interpretazioni buoniste del suo messaggio che proprio sentendosi forti di questo proclamo una libertà sbagliata che ha più il sapore di essere libertinismo più che di libertà vera.


..Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti..
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