Consacrali nella verità

19/05/2021

MERCOLEDÌ DELLA VII SETTIMANA DI PASQUA


San Celestino V

Pietro da Morrone nacque ad Isernia in Molise l’anno 1221 da virtuosi e caritatevoli genitori. Benché orfano di padre fu messo dalla pia genitrice, aggravata dalle cure di ben 12 figli, a studiare. Ma..

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Eremita e Papa



Lampada per miei passi è la Tua Parola, luce sul mio cammino

(Salmo 118)

Dio ti benedica !

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 17, 11b-19

In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.

Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia.

Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno.

Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità».


PAROLE DEL SANTO PADRE

Preghiamo concordi affinché si compia il desiderio di Gesù: «Che tutti siano una sola cosa» (Gv 17,21). L’unità, che sempre è superiore al conflitto. (Angelus, 17 gennaio 2021)

Fonte: vaticannews.va


COMMENTO DON LUIGI MARIA EPICOCO

Essere una cosa sola

“Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi. (…) Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo”.

Gesù ha piena consapevolezza che noi giochiamo nella storia come protagonisti e non come pedine. Con l’incarnazione Egli è sceso in campo, ma dopo gli eventi della passione, morte e resurrezione, Egli esce di nuovo dal campo dello spazio e del tempo, e lascia noi come Suo prolungamento nella storia.

E proprio perché siamo ancora nel cuore della partita, abbiamo bisogno di essere custoditi. E che cos’è che ci custodisce? Essere una cosa sola, così come Lui è una cosa sola con il Padre. È questo il motivo per cui ci rivolgiamo al male chiamandolo diavolo.

La parola diavolo significa “colui che divide”. È da divisi che noi siamo deboli e perdenti. In questo senso l’opera del male è sempre quella di darci motivi per dividerci, per contrapporci, per metterci uno contro l’altro. Ciò che ci salva è ritrovare un’unità.

Una famiglia unita è una famiglia più forte. Una famiglia divisa genera solo altri problemi. Due amici uniti sono due amici forti, due amici divisi sono solo due potenziali nemici. Una Chiesa unita è una Chiesa forte, una Chiesa divisa è la più grande cattiva testimonianza che possiamo dare al mondo.

Ma ci verrebbe da dire che forse dobbiamo trovare un modo per fuggire dalla storia, per trovare un posto dove nasconderci in attesa che tutto finisca, ma anche questa è una tentazione. Un cristiano non si mette mai fuori dalla partita. È Gesù che ce lo chiede:

“Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno”.

Il Signore non ci tira fuori dalle dinamiche della storia, ci dà solo la possibilità di attraversarla da consacrati nella verità. E ciò significa che siamo chiamati a stare nella storia mostrando una logica completamente diversa. Capire in che cosa consiste questa “diversità” cristiana e imparare a viverla con umiltà senza vigliaccheria o fanatismo, è l’impegno vero di oggi.  


“Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi”.

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